di Marco Albertini
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una grande Croce luminosa svetta da un monte che prende il nome proprio da questo simbolo cristiano e che, precedentemente, era noto come il Monte Sereno o il Monte di Aniceto.
Infatti con la morte di tal Aniceto Merlini, precipitato dal monte Sereno (22 dicembre 1822), quell’altura venne identificata dai Sambenedettesi come “lu monte di neceto” (il monte di Aniceto) o “lu monte di muscio” dal soprannome di quel protagonista.
Nel gennaio del 1901, sul prolungamento di quel monte verso il mare, venne issata questa grande Croce, costruita dal locale fabbro Nazzareno Bruni, che presto venne ad essere un forte riferimento per i Sambenedettesi, oltre a rappresentare anche il forte senso protettivo che il popolo, marinaro e rurale piegato dal duro lavoro, ricercava volgendole lo sguardo.
La Croce venne issata in ricordo dell’Anno Santo 1900 – il XXII° giubileo sotto il papato di Leone XIII – ed in seguito alla “missione” predicata dai Passionisti, per volere del parroco della Madonna della Marina, Mons. Francesco Sciocchetti.
Venne organizzata una raccolta alla quale il popolo aderì con esultanza. Da allora ogni tre di maggio (data che ricorda proprio il ritrovamento della Croce di Cristo) i Sambenedettesi erano soliti recarsi su quel colle, nei pressi della Croce in segno devozionale.
Nel 1944 venne fatta saltare in aria dai militari tedeschi, perché ritenuta identificativa per gli alleati che, dall’alto, bombardavano ripetutamente la città. Ma il 27 luglio del 1947, durante i primi festeggiamenti post-bellici della Madonna della Marina, per mano del capomastro Raffaele Gentili, quella Croce, recuperata alla nostra città, tornò ad essere meta di nuovi pellegrinaggi.
In occasione della Festa della Croce del 3 maggio 1975, ad opera del Circolo dei Sambenedettesi, che la fece restaurate ed illuminare, questo Sacro Simbolo è stato definitivamente restituito alla cittadinanza.
(fonte: pagina 47 del libro “San Benedetto del Tronto Città Adriatica d’Europa” di Giuseppe Merlini – edizione gennaio 2005)
Questa usanza cadde poi inspiegabilmente nell’oblio e, con l’abbandono di questa tradizione, al punto che la croce ha cominciato a non vedersi più.
Possiamo oggi gioiosamente annunciare che siamo pronti per la pulizia dell’area a ridosso della Croce dai rovi e dalle erbacce per riaprire la Via Crucis a San Benedetto del Tronto, ridando così lustro e degna devozione alla Croce dell’omonimo Monte, e poter finalmente celebrare sulla sua sommità la Santa Messa.
Noi del Movimento Mariano “Con la gioia nel cuore” siamo onorati di aver contribuito a che i sambenedettesi riabbiano oggi la possibilità di tramandare questa devozione ai propri figli e ai propri nipoti, nell’auspicio che questa catena generazionale di lode a Gesù non si interrompa mai!
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