Diciamolo i temi di quest’anno usciti alla maturità ci sono parsi parecchio interessanti. Dono e periferie, tecnologia pervasiva e violenza-non violenza, le nuove responsabilità accanto a Quasimodo e i cento anni dalla prima guerra mondiale.Sono parole attuali, temi vividi.
Mentre i ragazzi sono ancora alle prese con gli altri scritti, un plauso generale arriva alla scelta delle tamatiche per la maturità. Il portavoce del Forum nazionale del terzo settore, Pietro Barbieri ha dichiarato “Apprezziamo la scelta per le tracce delle diverse prove d’esame individuate per quest’anno dalla commissione del Ministero dell’istruzione, che sottopongono agli studenti temi e riflessioni che vanno dalla fragilità del Paese alle periferie, al multiculturalismo, alla violenza, al rispetto dell’ambiente in cui viviamo, al dono”. “Si tratta di tematiche – ancora Barbieri – che il nostro mondo affronta quotidianamente, e nelle quali leggiamo con soddisfazione una nuova sensibilità che ci porta a considerare come alcune questioni stiano diventando sempre più urgenti e imprescindibili per tutti. Le tracce mettono al centro l’uomo nel suo rapporto con l’ambiente, nella sua capacità di costruire relazioni e socialità, o discriminazioni e fragilità. Il richiamo al senso di responsabilità dei ragazzi e alla loro coscienza che ritroviamo in queste prove è un segno di vera maturità”.
Twitta il professore Brunetto Salvarani di essere “Commosso ripensando all’intervento sul #dono di E. #Bianchi al FestivalFilo2012, fra le tracce di maturità, in una piazza Martiri terremotata..” infatti uno dei brani di riferimento alla prova del saggio breve sul tema del dono proveniva proprio dal Festival Filosofia che si tiene a Carpi, Modena e Sassuolo a settembre.
Alzi la mano chi leggendo poi la parola periferia nell’ultima traccia non ha pensato a papa Francesco, che continuamente ricorda di andare verso le periferie. O su quelle nuove responsabilità che ci interpellano con la presenza dell’altro, il rispetto dell’ambiente, la cittadinanza dell’umano.
A scuola i ragazzi hanno dei crediti anche per le attività fatte fuori dalla scuola, potremmo chiederci se noi, nei nostri gruppi, in parrocchia… abbiamo dato ai questi ragazzi ulteriori strumenti per affrontare queste prove che hanno messo a tema questioni sulle quali riflettiamo. È un interessante richiamo alla nostra responsabilità di cristiani, educatori, gruppi, catechisti… ci chiede se siamo attenti a ascoltare la fame di sapere, di conoscere, di riflettere, di pensare il futuro dei giovani aiutandoli e parlandone, o ci fermiamo alla fame; se questi temi li abbiamo condivisi o quel quadro del Parmigianino sull’Adorazione dei Magi sarà rimasto lì sul foglio senza i necessari strumenti di decodifica religiosa per capirne il nesso con il dono, ad esempio. Questo perché l’esame di maturità non è solo una valutazione nozionistica ma la capacità di entrare nel mondo e nella vita tenendo insieme tutte le sfaccettature. Ecco perché la scuola non è sola nell’educare ma ci vuole il “villaggio”. Questi temi ci ricordano di essere insieme il villaggio che educa!
Il ministero intanto ci informa che la maggior parte dei ragazzi ha scelto il tema sulla “tecnologia pervasiva” e di seguito quello sul “Rammendo delle periferie” e “il dono” quasi a pari merito.
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