GROTTAMMARE – In questo locale il colore lascia lo spazio al bianco e nero in una storia che dura sessant’anni. E’ la storia della Pizzeria Concetti, uno del locali storici delle Marche e della nostra Diocesi, punto di riferimento per il grottammarese di ogni generazione.
Tra pizze, polli arrosto e tante prelibatezze immutate nel sapore e nella tradizione, ritorniamo al colore e andiamo da Pasquale Concetti, espressione e simbolo di questo locale, landmark e risorsa turistica cittadina.
Caro Pasquale, la Pizzeria è nata nel 1954, ma l’origine è ancor più antica, cosa è accaduto in tempo di guerra?
“Accade che i tedeschi passavano in Ancona e io mi trovavo in questo locale, che era di mio padre. Ho seguitato l’attività precedente, prima osteria, poi pizzeria”.
A Grottammare la tua Pizzeria viene chiamata “Tre Culi” o “Palina”, perché queste denominazioni?
“Nel 1933 c’erano due donne grosse e per via dell’aspetto fisico hanno avuto il soprannome di “Tre Culi”. “Palina” è nato quando io e la mia famiglia abbiamo preso il locale”.
Ci sono tante persone che hanno fatto la storia del locale, un pensiero per Sandrì (Alessandro Concetti, cugino e socio di Pasquale morto nel 2007, ndr)?
“Certamente. Abbiamo vissuto sempre insieme, fino a 78 anni quando Sandro ci ha lasciato perché è morto e tutta la pizzeria è passata a me”
Perché le vostre pizze hanno questa forma rotonda che la caratterizzano in tutto il Piceno?
“Prima non le sapevamo fare le pizze e allora nel dopoguerra abbiamo chiamato un signore di San Benedetto, che ci ha imparato a fare le pizze, a mettere il lievito, a mettere l’olio, in pratica tutto il necessario”.
Ascoltare le parole di Pasquale è sempre emozionante e oggi, sessant’anni dopo è il figlio Mario a continuare la tradizione, aiutato da tutti i famigliari.
In realtà a Grottammare i Concetti non sono abbinati soltanto alla Pizzeria. Padre Gino è stato un punto di riferimento della stampa cattolica prima del cyberspazio e Andrea, figlio di Alessandro, gira i teatri e i magnifici luoghi del Pianeta con la sua potente voce da baritono. Testimonianze di un cognome capace d’incantare il tondo mondo partendo dalle sue tonde pizze in quel di Grottammare.