GROTTAMMARE – Grottammare, festeggia il 10 luglio il santo patrono Paterniano. Spesso ritroviamo sulla costa adriatica una condivisione cultuale, come con San Basso, patrono della limitrofa Cupra Marittima e la città di Termoli (Puglia) e anche con San Paterniano e la città di Fano, sempre nelle Marche. Ritroviamo analoghi culti sulle opposte sponde adriatiche, anche in Dalmazia.
Come mai? Le origini di questa geografia cultuale affondano nella risorsa comune dei luoghi: Il mare e i conseguenti scambi commerciali e culturali. Siamo nel 275 d.C. a Fano, Paterniano diventerà eremita e poi vescovo . Le sue reliquie si venerano in questa città. A Grottammare c’è il culto e un’epigrafe, oggi conservata nella chiesa di Sant’Agostino, un tempo in una chiesetta rurale scomparsa, che recita che qui riposa il corpo del “Beato” “Pat-Niani” ( abbreviazione di un …“Beato Paterniano” ) . Sicuramente si tratta di un personaggio omonimo al Santo fanese e non lo stesso, anche per l’aggettivo “Beato” e non “Santo”, le cui spoglie però non sono mai state ritrovate. Storici locali sul finire dell’800, come Giuseppe Speranza, provarono a sciogliere il nome con un “Pater Janus”, residuo di antichi culti pagani parallelamente al forte culto in zona San Martino relativo alla dea picena Cupra. Praticamente, come avveniva con la cristianizzazione, venivano inglobati o modificati culti preesistenti per innestarli meglio con la fede popolare.
Così forse un monaco evangelizzatore o comunque un personaggio locale- ma siamo nel campo delle ipotesi, ricordiamolo – potrebbe aver assunto il nome Paterniano e dato anche la connotazione ad un nucleo abitativo in collina, più a nord, il 2^, dopo quello originario di San Martino al Tesino.
In effetti la chiesina rurale con l’iscrizione di cui parliamo sopra, era in zona castello di Grottammare, per intenderci, ricostruita su un sacello più piccolo a cella quadrata, come riportato recentemente in un interessante studio dell’architetto Carminio Spinucci. Non solo: il ritrovamento nella stessa zona di frammenti fittili misti a ossa e resti di un nucleo abitato probabilmente tardo antico o alto medioevale documentano l’effettiva presenza in contrada San Paterniano, di un villaggio, speculare a quello sorto ab immemore nei pressi della chiesa di San Martino al Tesino, ex santuario piceno pagano. Ad ogni buon conto, oggi a Grottammare viene venerato il Paterniano Vescovo di Fano, santo certo – e sono state spazzate tutte le confusioni cultuali della notte dei tempi. Alle 18,30 domenica 13 luglio a Grottammare, davanti al kursaal si terrà una Messa sull’arenile con tutti i sacerdoti della città, le confraternite poi la processione e la benedizione del mare sulla spiaggia.
0 commenti