La differenza è ricchezza. Parte da questa idea la 44ª edizione di Giffoni Experience, la kermesse per ragazzi, ormai non più solo cinematografica, che si terrà a Giffoni Valle Piana (Sa), dal 18 al 27 luglio. “Be different” il tema scelto dell’appuntamento che vedrà tremilacinquecento giovani giurati provenienti da 41 Paesi “invadere” pacificamente le strade di Giffoni Valle Piana. Articolato il programma della manifestazione: 163 i film in programma, oltre 60 i talent, tante anteprime. Ne parliamo con Claudio Gubitosi, direttore artistico di Giffoni Experience.
Perché è stato scelto il tema della differenza?
“I giovani sono schiacciati da tante problematiche, preoccupazioni, promesse non mantenute, ma hanno anche nelle mani il proprio futuro. La differenza può essere vista come la capacità di non omologarsi, di uscire dal limbo della solitudine, di comprendere meglio il mondo. O, ancora, come la voglia di sognare e di mettere in pratica idee innovative. La differenza è la forza dell’evoluzione, anche se costa. Il genio è diverso e per la sua differenza compie un percorso doloroso attraverso la vita, ma è dalla sua differenza che otteniamo il dono dell’arte. Essere diverso è il peso che ogni ragazzo porta con sé. Certamente è più semplice chiudersi in una similitudine rassicurante, in una società di uguali. Cosa sono allora la differenza e la giovinezza se non il potere di essere ciò che si vuole? Abbiamo dato un imperativo ai ragazzi: ‘Be different’ da quello che non funziona nel nostro mondo”.
Qual è la forza dell’edizione 2014 di Giffoni?
“In 44 anni sono passate tante generazioni, è cambiato il mondo, sono nati i social e Giffoni è maturato ringiovanendosi perché è stato capace di cogliere in anticipo l’evoluzione tecnologica per intercettare i ragazzi. Grazie ai social abbiamo condiviso con loro il programma, la musica, i beniamini da invitare. Non a caso, Giffoni, con i suoi 33.700 followers su Twitter e quasi 110.000 amici su Facebook, è il sesto al mondo tra gli eventi di cinema. La cosa più interessante, però, riguarda l’interazione su Facebook che fa della pagina di Giffoni la più attiva al mondo. Questo è un risultato eccellente perché dimostra che la nostra kermesse non è un evento che nasce e muore in pochi giorni”.
Un’altra peculiarità è la giuria composta da ragazzi provenienti da paesi diversi, alcune volte ostili tra loro. Giffoni è anche una scuola di pace e amicizia?
“È bellissimo che quando arrivano a Giffoni i ragazzi, per esempio israeliani e palestinesi, non trovano muri che dividono. Qui si è liberi di volare. È importante la possibilità che hanno di guardarsi negli occhi, di stringersi la mano. Quest’anno per la prima volta ci sono giurati anche dall’Azerbaijan e dal Libano”.
Martedì 8 luglio Giffoni si è trasferito per un giorno a Caivano. Come sarà presente la Terra dei fuochi nella kermesse?
“Anche se siamo aperti al mondo, restiamo campani, locali, periferia del mondo. E vogliamo raccontare le bellezze e le bruttezze della nostra terra. Allora, da una parte, siamo orgogliosi di aver stretto un accordo con il Museo nazionale di Capodimonte e con la Fondazione Teatro San Carlo di Napoli; dall’altra, non possiamo non guardare al disastro e alla vergogna per un’area così vasta tra Napoli e Caserta avvelenata. Lo staff del Giffoni Experience è andato a Caivano, con uno spettacolo aperto a tutti sul sagrato della parrocchia San Paolo Apostolo, quella di don Maurizio Patriciello, per portare il nostro amore e la nostra solidarietà concretamente. All’incontro abbiamo invitato anche i rappresentanti degli altri comuni della Terra dei fuochi. Durante i giorni del festival manderemo tre o quattro pullman nei vari comuni che si sono già prenotati per portare ogni giorno 200/300 ragazzi della Terra dei fuochi a Giffoni, per un totale di 2500 ragazzi. Il 22 luglio sarà con noi don Patriciello per un focus sulla Terra dei fuochi”.
Due novità di quest’anno: la costituzione della Fondazione Giffoni e l’apertura a ottobre del cantiere per la costruzione della Multimedia Valley…
“La nascita della Fondazione Giffoni fa parte di un progetto cullato per anni: gestire la cineteca regionale e raccogliere la più vasta documentazione possibile relativa alla storia e allo sviluppo dell’arte cinematografica, con particolare riferimento a tutta la produzione dedicata al mondo giovanile e alla Campania. Questa iniziativa s’inserisce nel progetto più ampio della Multimedia Valley, che sarà pronta a dicembre 2015. La Multimedia Valley sarà anche un incubatore di tutte le nuove professionalità che i media e i social ci permettono di scoprire. Perciò, mi piacerebbe chiamarlo Giffoni Opportunity, perché darà lavoro, speranza e dignità”.