Da Zenit
È cominciato con una nuova ondata di bombardamenti, distruzioni e morte, a Gaza, il quindicesimo giorno dall’inizio dell’operazione militare israeliana “Margine protettivo”. Stando a quanto riferisce il portavoce dei servizi di soccorso palestinesi, Achraf al-Qodra, già all’alba sono rimaste uccise sette persone, di cui cinque appartenenti alla stessa famiglia. Il bilancio delle vittime palestinesi sale così a 583 morti e oltre 3.640 feriti.
“Quello che sta succedendo a Gaza – ha dichiarato all’Agenzia Fides Sua Beatitudine Michel Sabbah, Patriarca emerito di Gerusalemme dei Latini – non è una guerra, ma è piuttosto un massacro. Un massacro inutile, che non farà avanzare nemmeno di un passo Israele verso la pace e la sicurezza”. Il Patriarca sostiene piuttosto che, “con tutti questi sacrifici umani, i cuori di israeliani e palestinesi si sono riempiti di nuovo odio”.
La voce di Sabbah ha poi dato eco al messaggio di papa Francesco, per cui “i mezzi per arrivare alla pace non possono che essere mezzi di pace”. “Da sessant’anni – spiega ancora – vediamo che le guerre, le armi, i massacri sono incapaci di garantire qualsiasi tipo di pace”. A giudizio di S. B. Sabbah, “l’unica via per uscire dalla spirale della violenza e della distruzione è quella di affrontare la questione di fondo, cioè l’occupazione israeliana dei Territori palestinesi”.
Il Patriarca non vede possibilità che vi siano “pace e sicurezza” fin quando Israele non “riconoscerà la libertà e la sovranità dello Stato palestinese”. “Ma forse per questo – sospira S.B. Sabbah – dovremo aspettare una nuova generazione di capi israeliani. Gli attuali leader credono solo nella forza militare. Hanno armi sofisticate per uccidere, e nessuna forza per fare la pace”.