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VIDEO Andrea Bartali a Monteprandone, il racconto dell’incontro

Domani pubblicheremo l’intervista a tu per tu con Andrea Bartali

MONTEPRANDONE – Nella climaticamente atipica serata di martedì 22 luglio, si è svolto presso il parco pubblico boschetto, nel cuore di Monteprandone, l’incontro con Andrea Bartali, figlio del grande Gino, che il 18 luglio avrebbe compiuto il secolo di vita.

L’incontro è stato organizzato dalla Polisportiva Gagliarda e dalla Cooperativa sociale Capitani Coraggiosi e ha visto la presenza dei bambini dei campi estivi, testimoni di un’esperienza in cui l’aspetto ludico, formativo e culturale sono stati eccellentemente fusi.

Ascoltare il racconto di Andrea sulle vicende sportive e sociali di Gino ha rappresentato un fattore di grande attenzione per un folto pubblico di ogni età. Un racconto caratterizzato da quattro cesure, coincidenti con il secondo conflitto mondiale e con la carriera sportiva di “Ginettaccio”.

L’episodio di maggior interesse è stato il gesto di altruismo in cui Gino, negli ultimi anni di guerra, dalla sua Firenze, partì dapprima per Genova e poi per Assisi, nascondendo nel telaio della sua bicicletta delle documentazioni false che hanno portato al salvamento di 800 ebrei. Gesti capaci di annoverare Bartali e l’amico Arcivescovo di Firenze, il Cardinal Elia Dalla Costa, “giusti fra le nazioni”, un riconoscimento ai non-ebrei che hanno salvato tale etnia dalla Shoah.

La serata è stata condita anche dalla mostra sulla vita di Gino, davvero molto bella e formativa per chi con semplicità, vuole conoscere le gesta di un diavolo di campione e un angelo di uomo.

L’incontro è terminato con il saluto del Sindaco Stracci, che ha definito Bartali come modello da seguire nelle molteplici difficoltà del nostro Paese.

In conclusione, segnaliamo un aneddoto di Andrea all’indomani della vittoria al Tour del 1938. Mussolini consegnò una moneta d’oro a Gino, ma grazie all’aiuto di un suo amico orafo, si accorse che non era di tale materiale. Gino la gettò nell’Arno e successivamente coniò la seguente citazione: “il bene si fa ma non si dice, e certe medaglie si appendono all’anima, non alla giacca”. 

Nicolas Abbrescia: