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Cupra Marittima, l’amore di Dio non va in vacanza e così la fede

di Don Dieudonné Kambale Kasika

CUPRA MARITTIMA – A Cupra Marittima il numero della popolazione si raddoppia durante l’estate, mi hanno detto. Ma non è tutto. Si raddoppia anche il numero dei fedeli cristiani. Perciò nell’orario delle messe si aggiunge quella delle ore 21.30. Con cinque messe la domenica, la chiesa di San Basso è sempre o quasi sempre piena. In più dei fedeli cuprensi, sono i villeggianti a riempirla. Si chiederebbe in una chiese congolese; alla differenza che qui i fedeli sono europei, il sacerdote aiutante, africano

E c’è chi magari perde speranza pensando ai luoghi comuni per cui le chiese in Europa si stano vuotando.
Potrebbe essere vero; è anche falso. La mia esperienza a Cupra Marittima mi fa dire altra cosa.
Un mese sarà trascorso da quando sono arrivato qui. Ho incontrato delle persone venute da diverse parte dell’Italia e dell’Europa per le ferie. Hanno fermato le loro attività. Pero c’è un’attività che non possono fermare: la loro vita e la loro pratica di fede. Ci fanno cosi capire che la fede non può mai andare in vacanza. Fra questi ci sono i ministri straordinari dell’eucaristia, i missionari laici, catechisti ecc; insomma delle persone impiegate nei diversi servizi ecclesiali, o semplicemente delle famiglie cristiane con figli. Li ho visto compiere diversi servizi partendo dalle letture all’animazione della liturgia con i canti. Qualche volte con il loro ventaglio dovevano sventagliarsi. Infatti il caldo era pure all’appuntamento nella chiesa. Un’altra similitudine con alcune chiese africane.

Insomma, questi fratelli ci fanno capire che come l’amore di Dio non va mai in vacanza, cosi la fede. E l’esperienza di Cupra Marittima non è l’unico. Negli altri posti turistici deve essere lo stesso.

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Janet Chiappini: