Di Renzo Pincini
REGIONE MARCHE – La Regione Marche autorizza un uso limitato del rame per salvaguardare la produzione della viticoltura biologica che rischia di essere compromessa dalle infezioni da peronospora, malattia favorite da una stagione particolarmente piovosa.
La deroga concessa vale solo per il 2014, con un limite di 6 chilogrammi di rame per ettaro e per tutto l’anno, senza comunque superare il valore massimo di 30 chili per ettaro calcolato sul quinquennio 2010-2014, come previsto dalla regolamentazione comunitaria. Il ministero delle Politiche Agricole e Forestali è stato informato della deroga concessa ai viticoltori biologici marchigiani dalla Regione.
Gli stessi viticoltori dovranno, a loro volta, evidenziare l’uso del rame agli Organismi di controllo durante le verifiche ispettive. La richiesta della deroga è stata avanzata da Cia, Confagricoltura e Copagri Marche.
“La Regione ha emesso un decreto di deroga per tutelare una produzione biologica d’eccellenza marchigiana – commenta l’assessore all’Agricoltura, Maura Malaspina – Le continue precipitazioni piovose della stagione hanno costretto i viticoltori a una costante cura delle colture agraria, specialmente la vite, soggetta alle infezioni da peronospora in presenza di un’eccessiva umidità. La deroga consente di attivare un piano di difesa straordinario e temporaneo, senza compromettere la qualità dei vini biologici marchigiani”.
La peronospora, causata dal fungo Plasmopara viticola, è una delle più gravi malattie della vite. È originaria del Nord America e si è diffusa in Europa a partire dalla fine del XIX secolo. I danni arrecati alla pianta determinano una riduzione della produzione d’annata, una perdita delle riserve nutritive e un’ingente riduzione della produzione anche nelle annate successive.
Le Marche sono una delle regioni italiane dove l’agricoltura biologica è maggiormente diffusa. I viticoltori biologici garantiscono una produzione di qualità, particolarmente apprezzata sul mercato.