Non possiamo tacere di fronte a un crescere della violenza in più parti della terra. Non possiamo tacere di fronte alla persecuzione dei cristiani dall’Iraq alla Nigeria. Non possiamo tacere di fronte a “ un simile attacco alle fondamenta della civiltà, della dignità umana e dei suoi diritti”, dice la Nota della Cei che ha indetto il 15 agosto come giornata di preghiera per i cristiani perseguitati.
La lettura della nostra realtà, del papa nell’Evangelii Gaudium dove “quasi senza accorgercene, diventiamo incapaci di provare compassione dinanzi al grido di dolore degli altri, non piangiamo più davanti al dramma degli altri né ci interessa curarci di loro, come se tutto fosse una responsabilità a noi estranea che non ci compete,” (n. 54) chiama i cristiani, in particolare in occidente, a una precisa responsabilità, alla sfida di svegliarsi, ad ascoltare il grido dei poveri e dei perseguitati. “La Chiesa proclama il Vangelo della Pace” (EG n.239) e tutte le nostre comunità ecclesiali sono invitate ad unirsi in preghiera in occasione della solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria (15 agosto) quale segno concreto di partecipazione con quanti sono provati dalla dura repressione.
Non possiamo tacere, di fronte alle tante forme di guerra e violenza e il nostro silenzio diventa assordante, intorno a noi la miseria, la brutalità, la dignità calpestata dal Mediterraneo dei barconi, da Gaza all’Ucraina, alla Siria dove si continua a distruggere e morire, all’Iraq delle persecuzioni, all’Africa dove l’Ebola falcia vittime… non possiamo non sapere, non informarci, non essere custodi di questi nostri fratelli.
Continua quindi la preghiera per la pace, già lo scorso 6 agosto, anniversario della bomba atomica a Hiroshima, nel ricordo di Paolo VI e nel 50° anniversario dell’Ecclesiam Suam, l’enciclica del dialogo, il Forum Internazionale di Azione Cattolica (FIAC) aveva indetto una giornata di preghiera. L’azione cattolica aveva aderito e anche nella nostra diocesi si è pregato per la pace con una celebrazione eucaristica il 6 agosto nella Chiesa di S. Basso a Cupra.
L’impegno e la preghiera fiduciosa continuano perché come ricorda papa Francesco “Il Dio della pace susciti in tutti un autentico desiderio di dialogo e di riconciliazione. La violenza non si vince con la violenza. La violenza si vince con la pace!”. Anche in questa occasione l’Azione Cattolica “Di fronte a tanto dolore e a tanta inaccettabile ingiustizia, dice la nota dell’AC – si unisce alla voce di papa Francesco e a quella dei nostri Vescovi, che hanno denunciato la gravità della situazione e hanno richiamato l’Europa ad aprire gli occhi, superando la propria cinica distrazione”, invitando aderenti e associazioni parrocchiali e diocesane “a mobilitarsi” e “a rendersi disponibili per l’accoglienza dei profughi che dovessero giungere in Italia”.
0 commenti