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Ascolti d’Autore. La narrativa contemporanea e la musica

Lucadei Pierluigi
Pierluigi Lucadei

di Renzo Vitellozzi

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Felice esordio, come scrittore, per il giornalista e critico musicale Pierluigi Lucadei con Ascolti d’autore. La narrativa contemporanea e la musica edito da Galaad Edizioni. La presentazione ufficiale è avvenuta al porticciolo del Circolo Nautico di S. Benedetto in una splendida serata di giovedì 14 agosto. Alcuni interventi musicali hanno ulteriormente allietato l’incontro organizzato dall’Associazione Culturale “I Luoghi della Scrittura” in collaborazione con la libreria “La Bibliofila” e che ha visto la presenza di un pubblico competente e particolarmente interessato.

Ascolti d’autore ci propone una raccolta di 25 interviste ad alcuni scrittori nazionali ed internazionali di narrativa contemporanea sul tema della musica. Autori più o meno famosi e premiati che ci rivelano precise indicazioni a riguardo, quanto la musica condizioni la loro vita e in che misura possa ispirarne l’opera. Non è un mistero che tra letteratura e musica ci sia sempre stato un legame molto forte che si è evoluto e rinsaldato nel corso degli anni e che si è fatto ancor più interessante nel secondo Novecento quando nuove espressioni musicali, in primis il jazz ed il rock, hanno coinvolto un panorama ancor più vasto di scrittori. Passioni nascoste, gusti sopraffini, collezionismi esagerati ed ascolti insospettabili. Un libro che i lettori troveranno certamente stimolante e dal quale emergono divertenti curiosità. Provo ad elencarne solo alcune.

Il premio Strega Niccolò Ammaniti con i suoi circa 10.000 cd è il supercollezionista del lotto e cita Si Viaggiare come canzone più significativa della sua infanzia. L’americano Michael Chabon (Pulitzer 2001) si lascia andare in una dichiarazione d’amore sul vinile che considera: “artefatto di un’era perduta che crea un incontro sensoriale col passato”. Bellissima la riflessione dell’altro Pulitzer (2010) Paul Harding che a proposito di ritmi di scrittura afferma: «Sono convinto che tutte le arti derivino dalla medesima luce bianca. E’ secondario che, una volta caduta sul mondo, questa luce assuma la forma di un quadro, di una canzone o di un racconto». Lo scrittore anglo-pakistano Hanif Kureishi confessa apertamente di essere diventato uno scrittore per disperazione dopo aver prima tentato inutilmente la strada della musica. Il nostro Nicola Lagioia ci ricorda poi che in un testo musicato le liriche da sole non reggono, facendo riferimento alla ormai famosa tesi di De André secondo la quale “dopo i diciotto anni rimangono solo due categorie di persone a scrivere poesie: i poeti e i cretini”. Joe R. Lansdale ci regala la battuta più simpatica e fulminante. Alla domanda: «Suoni qualche strumento?» il texano risponde: «Solamente il lettore cd». La giovane Antonella Lattanzi, come molti altri suoi colleghi, ascolta quasi sempre musica durante la fase di scrittura, chiarendo però il fatto che il ritmo in narrativa non deve essere mai vuoto ma funzionale al racconto. Ci rimanda alla classica David Leavitt che predilige musica per pianoforte, Mozart, Brahms, Schubert, Ravel, Franck e Rachmaninov (non male direi) e con una citazione particolare di Joni Mitchell. Davvero interessanti gli ascolti del giovane scrittore francese Alban Lefranc: Couperin, Coltrane, Bach con le mitiche Variazioni Goldberg di Gould, ma poi anche Miles Davis, Iggy Pop e Nirvana. Altro scrittore “tradito” dalla musica il tedesco Ingo Schulze che adora l’opera ed affiderebbe a Stravinsky la colonna sonora della sua vita.

L’autore, nella prefazione, definisce “piccole botteghe artigiane” le stanze degli scrittori. Ecco, Ascolti d’autore è come un viaggio, tra il reale e l’immaginario, all’interno di questi misteriosi laboratori. E scopriamo che la bellezza della musica, con la sua sorprendente immediatezza tocca nel profondo anche le corde emotive degli scrittori; ciò rincuora e conforta il lettore perché l’universo musicale, così vasto, poliedrico, facilmente contaminabile e resistente al tempo rimane ancora a tutt’oggi una delle maggiori fonti di arricchimento e di crescita culturale per l’uomo.

Janet Chiappini: