Il prossimo film di Cameron Diaz, il salvataggio di una ex azienda Iri, il rincaro della benzina. Una ventilata crisi di governo, il più recente dato Istat con l’aumento della disoccupazione, la presentazione del trentesimo libro di Bruno Vespa. L’ennesima diatriba a distanza tra Cochi e Renato, nuovi nomi di “escort” sulla ribalta politica, i sorteggi del calendario di serie A. L’alternanza fra i campionati del mondo di atletica e le olimpiadi, tra esplosive rivelazioni del caso Franzoni e le esternazioni di qualche leader della sinistra che invoca le primarie…
Sono questi, assieme a mille altri, i tormentoni delle estati italiane. Per riscoprirli basta intrufolarsi nel sottoscala oppure in garage, o guardare in fondo al cesto dei giornali della casa al mare. Sono i giornali lasciati di anno in anno per avvolgere le uova o per coprire mobili e pavimento al momento d’imbiancare l’alloggio.
2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013: stesse prime pagine, il milionesimo editoriale domenicale di Eugenio Scalfari, gli insegnanti sottopagati, la commemorazione della strage di Bologna e l’anniversario della morte di Elvis Presley, lo spread altalenante e le tirate d’orecchie della Bce per i conti pubblici che marciano male.
Le vacanze al mare della sorridente Antonella Clerici e quelle di Berlusconi, tra Sardegna e Arcore, con ventilata promessa di ridiscesa in campo. Ancora un presidente del Consiglio in fase di “bruciatura” politica, l’ultimo sbarco a Lampedusa, qualche minaccia di Putin verso l’Europa, un assessore regionale in manette, il tal artista pescato a evadere il fisco, in compagnia di qualche commerciante di una nota località montana.
Certo le novità non mancano: ad esempio in Vaticano il Papa è cambiato, anzi adesso ce ne sono due; Sarkozy ha lasciato il posto a Hollande, Lippi ha ceduto lo scettro a Prandelli e questi a Conte, nel calcio la Spagna ha vinto tutto e poi è cascata malamente, e ora il Paese sta passando dalla recessione alla ripresa. Al Bano minaccia un nuovo disco. L’attrice più pagata di Hollywood è diventata Sandra Bullock, e le carote costano 50 centesimi in più.
Tutto cambia, nulla cambia. I ricorsi storici c’entrano ben poco. La carta del giornale – oltre a svolgere la sua nobile funzione informativa – resta pur sempre buona per avvolgere le uova. E settembre è già dietro l’angolo.
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