Di Mario Vagnoni
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GROTTAMMARE – Con grande gioia e una numerosa presenza di fedeli a Casa San Francesco di Paola abbiamo festeggiato il caro don Gianni Anelli per i suoi sessant’anni di sacerdozio.
La messa presieduta dal nostro vescovo mons. Carlo Bresciani, concelebrata dal vescovo emerito mons. Gervasio Gestori e da diversi sacerdoti, ha avuto la presenza di alcuni diaconi ed è stata animata nei canti e nella liturgia della Parola dalla Compagnia dei Tipi Loschi, dalle Missionarie del Sacro Cuore, dalla Comunità Neocatecumenale di San Filippo Neri e dalle Parrocchie della Gran Madre di Dio e di San Basso di Cupra.
Tutti con affetto ci siamo stretti a lodare il Signore per il dono di don Gianni, umile e laborioso sacerdote che in sessant’anni tanto bene ha fatto alla nostra chiesa diocesana.
Lo ha ricordato anche il vescovo Carlo durante l’omelia citando le letture che parlavano di ringraziamento e benedizione a Dio per i tanti doni che tutti abbiamo ricevuto. Rifacendosi alla prima lettura di Isaia il vescovo ha detto: “Dire grazie significa riportare al cuore e in questi sessant’anni quante volte don Gianni
avrà ringraziato Dio per i doni ricevuti!”. Anche il salmo 144: “ Benedirò il tuo nome Signore per sempre” ci riportano alle meraviglie che Dio opera nella vita di ciascuno di noi.
Soffermandosi su San Paolo che parla di noi come vasi fragili di creta, il vescovo ha spiegato che tutti noi da soli non possiamo fare nulla, ma con Dio tutto è possibile. Questo vale per i sacerdoti che sono uomini fragili, ma Dio in loro è in grado di fare cose mirabili. Il Vescovo si è rivolto a noi fedeli perché non pretendiamo sacerdoti perfetti, ma perché preghiamo per sacerdoti santi. “I preti ci aiutano, ci guidano, senza di loro non ci sarebbero i sacramenti, ma noi fedeli accompagniamoli sempre con la preghiera”.
Soffermandosi sul Vangelo dove Gesù chiede di pregare perché il Padre Celeste mandi nuovi operai per la messe, il Vescovo ha chiesto di pregare per le vocazioni sacerdotali affinchè altri giovani seguano l’esempio generoso di don Gianni. Commovente quanto mons. Carlo ha ricordato che la presenza numerosa dei fedeli, quasi 300 persone, dimostra quanto bene abbia fatto don Gianni per noi. Inoltre ha ribadito che per un sacerdote è motivo di consolazione vedere che i fedeli sono felici perché seguono Dio grazie anche ai consigli spirituali che ha dato loro nel Sacramento della Riconciliazione e don Gianni ne passa davvero tante di ore al giorno al confessionale.
Il vescovo ha concluso l’omelia così: “ Grazie don Gianni perché sei sacerdote per noi e in mezzo a noi”
Camilla la missionaria del Sacro Cuore ha ricordato nella preghiera dei fedeli la generosità di don Gianni sia nel tempo che passa a confessare, sia concretamente nell’aiutare materialmente fratelli bisognosi. Don Gianni non ha chiesto niente per lui, ma ha proposto durante la celebrazione una colletta per il centro vocazionale che nascerà a casa San Francesco di Paola per aiutare i ragazzi nell’ orientamento vocazionale e i fedeli hanno risposto con grande generosità.
La messa vissuta con devozione dai fedeli, si è conclusa con una simpatica poesia in dialetto sambenedettese dedicata al nostro festeggiato e con un breve discorso di ringraziamento di don Gianni.
Ringraziando Dio e i fedeli presenti, don Gianni ha detto: “Ho insistito e sono contento che in questa messa sia presente il vescovo Carlo, perché è giusto che come sono diventato sacerdote il 21 agosto del 195 grazie all’imposizione delle mani del vescovo di allora, oggi festeggio il mio 60° anniversario con il mio vescovo attuale”.
Poi ha citato il sacerdote umile e che confessava tanto nella chiesetta di San Francesco di Paola, quando lui era ragazzo e dal quale probabilmente ha avuto l’incoraggiamento nel seguirlo nella vita sacerdotale: Don Francesco Vittorio Massetti.
La festa si è conclusa con una cena buffet preparata dalle varie realtà ecclesiali citate prima.
Prima di andare a casa i ragazzi della Compagnia dei Tipi Loschi lo hanno salutato calorosamente con cori di esultanza e con la canzone sambenedettese “Nuttate de lune” ed al “ Te vuie bè prassà” i suoi occhi si sono illuminati di commozione. Per don Gianni ciò era doveroso perché non smetteremo mai di ringraziarlo per tutto quello che fa per noi con generosità. Ringraziamo Dio per avercelo donato e gli chiediamo di concedercelo per altri anni, il più possibile, naturalmente rimettendoci alla sua Santissima Volontà.
Grazie don Gianni!