SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Remo Croci è uno dei giornalisti più importanti nella nostra chiesa truentina. Oltre a raccontare i fatti di cronaca da Gabicce a Santa Maria di Leuca, si cimenta nella scrittura.
L’ultima fatica letteraria di Croci è denominata “i guerrieri del mare”. Un testo che racconta le gesta di chi, tra le paranze e i pescherecci a motore, ha fatto grande la marineria sambenedettese. Un testo utilissimo per chi volesse approfondire le caratteristiche della marineria di San Benedetto, una delle principali d’Italia e che si trova in difficoltà per via della contestuale crisi.
Siamo andati a intervistare Remo Croci presso un noto chalet del lungomare di San Benedetto.
Com’è nato questo testo e quali sono le ispirazioni?
“L’idea del testo nasce anche qui dall’infanzia, per via di essere nato da una famiglia di marinai con personaggi che ho conosciuto direttamente ed altri che ho conosciuto con le testimonianze di chi frequentava la casa di mia nonna Maria, di mio nonno Remo e di tutti coloro che ho incontrato al porto perché il porto è stato per me una seconda casa. Mio zio Giuseppe, conosciuto con il soprannome di “Bamonti” è stato uno dei primi equipaggi che varcò lo stretto di Gibilterra a bordo del Nicola Marchegiani, di questo scafo in legno al comando del grande Gino Balloni, il comandante appunto di quest’equipaggio. Quindi da lì, negli anni attraverso la mia professione ho avuto il contatto diretto con questo mondo, fino a raccontare attraverso queste testimonianze le storie della grande marineria sambenedettese. I “guerrieri del mare” è un omaggio a delle persone care che non ci sono più come Piccì, Pietro Castelletti, Francesco Ratta, tutto il comparto dei pescatori sambenedettesi che hanno dato grande lustro alla nostra città”.
Qual è il tuo rapporto con le parrocchie sambenedettesi?
“Ho frequentato la Chiesa della Marina, a pochi metri dal quartiere in cui sono nato, quello di Via Montebello e lì il mio approccio con il mondo religioso è passato attraverso gli insegnamenti di un grande Parroco, il Curato Don Costantino. Con lui ho avuto anche delle “frizioni” ai tempi dell’oratorio.
Quali saranno i tuoi impegni per la stagione televisiva 2014/15?
“Per ora nulla di definito, molto probabilmente tornerò ad essere uno degli inviati della trasmissione di Rete 4 “Quarto Grado” : Per quanto riguarda la mia partecipazione di eventi sul territorio, credo di poter tornare a dare la mia collaborazione in alcune trasmissioni di Vera TV, in particolare quella della “Signora in Giallo”, che racconta le storie dei delitti nei territori marchigiani e abruzzesi e se avrò il tempo necessario sarà mio interesse curare alcuni speciali come già fatto in passato che riguardano sia la marineria sambenedettese, sia la squadra della sambenedettese.