Così Paola Ricci Sindoni e Domenico Coviello, presidente e copresidente nazionali dell’associazione Scienza & Vita, commentano ieri la prima adozione gay in Italia, di cui si è avuta notizia la scorsa settimana. “Dal silenzio della politica – osservano Ricci Sindoni e Coviello – nascono sentenze che tutelano soltanto il più forte, cioè l’adulto, che ha a disposizione gli strumenti per imporre quelli che ritiene diritti, in una fuga in avanti che non trova limiti. Il figlio, l’elemento più debole eppure al centro della controversia, da soggetto diventa oggetto del contendere e quindi proprietà trasferibile a piacimento. Il diritto così si adegua ai desideri dei singoli”.
“Il Parlamento – proseguono Ricci Sindoni e Coviello – non può abdicare il proprio ruolo legislativo, giacché deve agire per la garanzia di tutti, soprattutto dei suoi cittadini più indifesi: i bambini. La perdurante supplenza della magistratura sui temi etici rimanda a un caos che nel tempo risulterà difficilmente governabile. Non è corretto in una sana democrazia procedere su questioni delicatissime in modo del tutto parziale e occasionale”. Infine, “ci si augura che la classe politica si faccia carico delle questioni bioetiche più sensibili, come l’eterologa o le adozioni gay, tenendo in dovuto conto il sentire comune della gente, più che le pressioni di alcune potenti lobby”.