Da Zenit di Federico Cenci
7.000 oratori distribuiti in tutto il territorio nazionale con un milione e mezzo di bambini accolti da oltre 300 mila animatori. È questo la realtà numerica degli oratori italiani, che si radunano domani ad Assisi per il 2° Happening nazionale organizzato dal Forum degli Oratori Italiani (Foi). Previsti fino al 7 settembre momenti di scambio, di formazione e di programmazione di iniziative future per continuare a far crescere questa preminente attività pastorale della Chiesa italiana.
Attività che gode di ottima salute, sapendo far sopravvivere un’offerta di aggregazione antica di secoli in mezzo a tanti richiami al passatempo tecnologico individualista. “Proprio in una società come la nostra, fortemente basata sul digitale, c’è bisogno anche di posti molto concreti”, spiega a ZENIT don Marco Mori, presidente del Foi. Ebbene, il fascino dell’oratorio è di “essere un posto molto vicino ai ragazzi, molto accogliente e disponibile a far sviluppare un loro protagonismo concreto e reale”.
Protagonismo che si attua attraverso il servizio verso gli altri. Sono tanti i giovani che scoprono mediante l’altruismo concreto “una parte di loro stessi che non conoscevano”. Don Mori chiama questa una vera e propria “scoperta del reale” che alimenta “un cammino di crescita che coinvolge tutti, dai più piccoli agli animatori” adulti. Una rete di relazioni umane che strappa i giovani dalla solitudine e li stimola al confronto, con loro stessi e con gli altri, suggerendo alla coscienza di ognuno una domanda fondamentale: “Cosa il Signore vuole da me?”.
Il tema delle relazioni riguarda anche gli oratori stessi. “Un oratorio che si isola è un oratorio morto”, commenta il presidente del Forum. Centrale in questo senso risulta essere l’immagine di una “Chiesa in uscita” costantemente evocata da papa Francesco. Secondo don Mori il Santo Padre “amerebbe degli oratori il loro essere luoghi di ‘periferia’ reali”. Luoghi che stanno raccogliendo l’invito del Papa “ad andare dai ragazzi prima che i ragazzi vengano nell’oratorio”. È anche questo il segreto della “nuova primavera” degli oratori, per mutuare una definizione data dal card. Gualtiero Bassetti in occasione della recente presentazione ai vescovi umbri dell’Happening di Assisi.
Il porporato ha parlato nelle settimane scorse con don Mori, dando dimostrazione di essere “uno sponsor convinto degli oratori, testimoniato dal lavoro che ha fatto in questi anni a Perugia per questa realtà”. Il presidente del Forum confida che “non esiste in Italia un cammino di preparazione nei confronti dei responsabili e degli animatori così significativo come quello che sta facendo la Diocesi di Perugia”.
È proprio all’interno della Diocesi di Perugia, d’altronde, che si terrà l’Happening. “Non è retorico dire che l’aspetto più importante di questo evento non sono tanto le conferenze quanto i confronti tra oratori”, commenta don Mori. Perché “nessuno possiede già la formula dell’oratorio modello, ma la si scopre soltanto condividendo e scambiando idee, appartenenze, possibilità”. E poi, essere nella terra di San Francesco sarà inoltre “uno spunto” – osserva don Mori – per comprendere una volta di più che la strada del Vangelo è la via maestra per gli oratori di oggi.