Ci chiediamo perché. La barbarie delle decapitazioni , sembra a metà tra una visione d’altri tempi e uno “scherzo” carnevalesco di pessimo, infimo gusto “dark”. A ciò va ad aggiungersi la miscellanea di foto di bambini ( anche neonati) vestiti in modo lugubre di nero, in mezzo a cataste di armi…O ai video di bimbi che “decapitano” orgogliosamente bambolotti, ricevendo i complimenti da una voce maschile fuori campo. C’è da chiedersi il perché. C’è da chiedersi dove e se hanno studiato un minimo di educazione o istruzione questi ragazzi dell’Isis, così scopriamo che il mondo occidentale non è proprio esente da colpe. Molti di loro infatti hanno studiato a Londra o almeno sono cresciuti nella civile Inghilterra, scopriamo inoltre che le armi che usano sono perlopiù state fabbricate in America o in Europa. Ricordiamo che l’Italia è tra i primi Paesi fabbricanti di armi nel mondo….Armi che alimentano le guerre e le rivolte in Africa e in molti paesi sottosviluppati, che l’Occidente fa in modo che restino tali…C’è da chiedersi dov’è la travisazione di una autentica religione islamica che nella sua struttura non incita all’odio ne’ alle guerre di religione, ma come tutte le religioni monoteistiche, si pone sotto la guida di un Dio universale fatto di amore e di misericordia. E allora ci chiediamo: che religione seguono gli uomini dell’Isis, ossia di questo immaginario stato islamico fondamentalista che non esiste , ma che viene auspicato, vagheggiato e che un po’ come facevano i nazisti, si vuole imporre sopra tutte le altre culture, noncurante dei diritti e delle differenze degli altri popoli e che non ha rispetto né per la collettività, né per l’individuo? Di certo gli esponenti dell’Isis non seguono la religione islamica, ma costituiscono una vera e propria setta a se’ stante. Dove sono e come educano i figli quelle madri, umiliate sotto i veli neri, incapaci di intendere o volere, che mangiano per terra servendo come schiave i loro uomini, donne che vanno contro la loro stessa vocazione, che è educare alla pace, all’amore, al rispetto, alla dolcezza? Dovrebbero essere gli stessi islamici “per bene” a sconfiggere i fondamentalisti dell’Isis, che già dalla scelta del colore nero, sembrano una setta demoniaca, come pure dal nome, che evoca oscuri ricordi egizi di pagane divinità. Si, per noi cristiani che siamo stati educati al rispetto verso il prossimo, a non far immischiare i bambini nelle cose “brutte” dei grandi, perché per noi l’infanzia è sacra, risulta incomprensibile e sconvolgente quanto sta accadendo. La preghiera innanzitutto si, ma ci vuole anche l’impegno per educare, accogliere, non lasciarsi andare a facili razzismi, ma restare fedeli ai principi di comprensione, accoglienza, generosità, condivisione e rispetto. Sentiamo di ragazze che bramano dalla voglia di farsi sposare da questi soggetti , che partono dall’Europa per andare dai miliziani e ci chiediamo perché. Poi scopriamo che si tratta di persone mai integrate nel luogo occidentale dove vivono e se c’è la mancanza di integrazione, la colpa non è solamente la loro, ma anche del popolo accogliente. Ascoltiamo un certo silenzio dalle istituzioni, misto a paura, che non fa che peggiorare le cose.
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