La capacità di cantare e gorgheggiare, ad esempio, è scritta anche nel Dna dei gibboni e alcune specifiche del loro patrimonio genetico potrebbero spiegare l’origine del camminare su due gambe. Così come i “riarrangiamenti”, ovvero le mutazioni avvenute su larga scala – la caratteristica di muoversi quasi esclusivamente con le braccia, il gene deputato al controllo della produzione del collagene per i tendini o dello sviluppo degli arti superiori – che, spiega Carbone, “sono avvenute in breve tempo dal punto di vista evolutivo” e “ci hanno incuriosito soprattutto perché questi primati sono vicini all’uomo dal punto di vista evolutivo”.
Una scoperta che è valsa alla giovane ricercatrice italiana la copertina di una delle più antiche ed importanti riviste scientifiche esistenti, certamente tra quelle di maggiore prestigio nell’ambito della comunità scientifica internazionale. A testimonianza che il mondo, e l’Italia, non può essere diviso tra Nord e Sud. Mai, soprattutto quando si parla di talenti. E poi a quale Sud ci riferiamo? Perché, a ben vedere, Bari è alla stessa longitudine di Portland.