X

”Gli esorcismi? La Chiesa accoglie ascolta e discerne”

Di M. M. Nicolais
Esorcismo e magia, satanismo e disturbi psicologici o psichiatrici. È ampio lo spettro a cui vengono associate parole come demonio o Satana, e spesso la confusione regna sovrana, con conseguenze spesso tragicamente devastanti sulla vita delle persone. A fare chiarezza sono i vescovi toscani, con un documento, “Esorcismi e preghiere di guarigione”, che aggiorna la Nota pastorale pubblicata 20 anni fa dalla Conferenza Episcopale Toscana, dal titolo “A proposito di magia e demonologia”, ora disponibile anche in allegato al testo appena pubblicato. “Accogliere le persone che chiedono di essere liberate e guarite dal maligno o dai suoi lacci, perché sono sempre bisognose di aiuto”, il primo obiettivo dei vescovi toscani, che offrono indicazioni pastorali ben precise riguardo agli esorcismi e alla preghiere e Messe per ottenere la guarigione, “in modo che tutto avvenga nel rispetto delle leggi della Chiesa”. “Se la Chiesa le abbandona, come qualche razionalista auspica, queste persone cadono vittime di un sottobosco di esorcisti, abusivi, a pagamento, che mettono a rischio non solo il portafoglio ma anche la salute e la vita”. A lanciare il grido d’allarme è Massimo Introvigne, sociologo e fondatore del Cesnur (Centro Studi sulle Nuove Religioni), che si sofferma sul prezioso servizio di una Chiesa accogliente, capace innanzitutto di ascolto. E fa notare come “misericordia” sia la parola-chiave del pontificato di Francesco, per il quale “il demonio e il maligno sono una presenza reale, ma mai vittoriosa”.
Professore, cos’è un esorcismo? C’è un legame tra esorcismo e satanismo?
“Spesso si fa confusione. L’esorcismo è una pratica che la Chiesa offre a chi la chiede: in genere è un fedele, è difficile che un satanista faccia questa richiesta. La Chiesa, in altre parole, accompagna quei fedeli che ritengono di essere disturbati dal maligno, molte dei quali, in realtà, soffrono invece di disturbi di carattere psichico o spirituale. Anche a costoro, comunque, la Chiesa offre un percorso di accompagnamento: non li abbandona, non li lascia soli in preda ad un disagio talora molto profondo. Mette a loro disposizione una équipe di esperti: medici, psicologi, psicoterapeuti, psichiatri. In casi rari, ma non rarissimi – come fa notare anche il Papa – c’è poi l’intervento diretto su quelle che vengono definite le possessioni diaboliche. Del tutto diverso è invece il caso dei riti satanici, non frequentati dai fedeli cattolici né dalle persone che pensano di essere vittime di un esorcismo: chi pratica riti satanici fa parte di una sub-cultura magica o di gruppuscoli magici che poi, dopo il fallimento di questo tipo di esperienze, si accostano al satanismo, che può essere organizzato o non organizzato”.
Chi sono le persone che chiedono un esorcismo?
“È molto difficile tracciarne un ritratto univoco. C’è un po’ di tutto: persone di cultura, che molte volte vengono inviate dal loro stesso psichiatra, persone povere, immigrati che vengono da tradizioni di stregoneria come quella africana… Nei confronti di questo amplissimo spettro di persone, è importante che la Chiesa svolga una funzione utile ai molteplici disagi, attraverso un atteggiamento di ascolto. Questo non significa dichiarare sempre che esiste il diavolo, ma offrire comunque un aiuto attraverso il rimando ad altre figure di professionisti. Altrimenti, alcune di queste persone si rivolgono a pseudoesorcisti che sono maghi a pagamento, ed altre ad un sottobosco molto nutrito di chi svolge attività simili a fini di lucro, una sorta di ‘esorcismi selvaggi’. Il servizio svolto dalla Chiesa cattolica, invece, non costa nulla e trova radici in una esperienza secolare, anzi millenaria: si parla di esorcismi negli Atti degli Apostoli, e Gesù stesso ha praticato esorcismi”.
La presenza del sacerdote esorcista è uno dei requisiti?
“È una presenza fondamentale, come persona che ascolta un disagio. La Chiesa sa benissimo che su 100 richieste, solo un massimo di 10 hanno veramente bisogno di un esorcismo. Nonostante ciò, non lascia da solo nessuno e sa esercitare un’opera sapiente di discernimento”.
Papa Francesco parla spesso di demonio e della presenza reale del maligno…
“Tenendo presente san Giovanni Paolo II, che trattava spesso questo tema, Papa Francesco ne parla tutte le settimane: anche domenica, quando ha celebrato il matrimonio di 20 coppie, ha parlato del maligno, dei tentativi che fa per far litigare gli sposi… Non perde occasione per fare riferimento al demonio, ma con un atteggiamento perfettamente in armonia con il complesso del suo magistero, improntato alla misericordia e non al timore. Nello stesso tempo, il Papa mette l’accento su quelle che sono le armi per vincere il maligno: la preghiera e la Confessione. Se, infatti, i fenomeni di possessione diabolica vera e propria sono molto rari, e molti di noi non li incontreranno mai nella vita, tutti noi siamo quotidianamente vittime di tentazioni: se un cristiano prega, si confessa e si accosta con frequenza ai sacramenti, si riveste delle armi più efficaci nei confronti del demonio. I fenomeni più ‘spettacolari’ servono a ricordarci che Satana esiste, e la preghiera e la confessione sono le nostre armi per sconfiggerlo. Senza ricorrere all’esorcista”.
Redazione: