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La pastorale del Mare ha avviato la sua attività di apostolato, conosciamola insieme

DIOCESI – L’Italia ha un territorio circondato, per tre lati, dal mare. I 7.457 km del litorale ospitano 116 Diocesi, 630 comunità municipali e, 88 porti grandi e piccoli. E tra queste diocesi c’è anche quella di San Benedetto del Tronto il cui territorio copre una zona costiera che va da Cupra a Martinsicuro con la presenza dei porti. Il mare è una grande risorsa per il nostro Paese e per queste zone, una risorsa intorno alla quale ruota la vita di molti lavoratori che merita una attenzione specifica.

Il vescovo Carlo ha nominato a luglio don Giuseppe Giudici direttore dell’Ufficio di Apostolato del Mare, forse conoscendo il suo amore per il mare, per riavviare un impegno e una presenza accanto alla gente di mare: i marittimi del commercio e della pesca, le loro famiglie, il personale dei porti e tutti coloro che intraprendono un viaggio per mare.

Il nuovo Ufficio Nazionale per l’apostolato del mare è stato costituito abbastanza di recente dal Consiglio Episcopale Permanente della CEI: nel 2012, riorganizzandolo proprio per promuovere un’attenzione specifica e per testimoniare l’impegno della comunità ecclesiale verso la gente di mare, a partire dal motu proprio di Giovanni Paolo II Stella maris del 31 gennaio 1997. Quindi compito della pastorale marittima è di farsi vicina a persone che fanno un lavoro duro e spesso con dei tempi di lavoro che non si conciliano con i ritmi quotidiani sociali consueti.

Nelle finalità dell’ufficio viene indicato che quello del mare è un mondo con dinamiche e caratteristiche proprie: un mondo spesso non conosciuto o addirittura ignorato, ma carico di una grande ricchezza umana, di cui la Chiesa si fa compagna, assicurando la sua presenza attraverso l’impegno caritativo e l’annuncio del Vangelo. Un impegno che chiede il coinvolgimento e l’attenzione di tutta la comunità nell’ottica della pastorale integrata e nelle relazioni con le realtà istituzionali e associative locali. La gente del mare oggi vive una realtà complessa, che incrocia persone che provengono da varie parti del mondo, che vive anch’essa la difficoltà di questo momento storico particolare per la crisi socioeconomica in atto, che presenta nuove sfide e opportunità anche per l’evangelizzazione.

Anche l’ufficio diocesano, formato da un’equipe di collaboratori con don Giuseppe, si è già messo al lavoro per avviare una rinnovata pastorale del mare, ripartendo da una tradizione significativa legata al mondo marittimo e al forte legame dell’impresa marinara con la vita della comunità locale.
Il primo incontro importante sarà il 5 dicembre quando il vescovo incontrerà i pescatori e i lavoratori del porto, altro momento tradizionale e sentito per la gente di mare sarà il giorno della festa di San Francesco di Paola, “celeste patrono della gente di mare italiana”, così proclamato da Pio XII il 27 marzo 1943. Al contempo l’ufficio ha raccolto la richiesta di una maggiore vicinanza di amicizia e accoglienza, che già don Giuseppe ha testimoniato con la sua presenza sulla banchina del porto, ma anche un’attenzione specifica e solidale alla situazione socio-economica e lavorativa che il porto sta attraversando.

Monica Vallorani: