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Ripatransone, conosciamo le “Figlie dell’Addolorata”

Tratto dal nostro settimanale Diocesano

Di Silvio Giampieri

RIPATRANSONE – La giornata di Domenica 14 Settembre a Ripatransone è stata particolarmente ricca di momenti significativi nell’ambito della fede, tra i quali i festeggiamenti nella chiesa-oratorio della Confraternita della Misericordia e Morte, ricorrendo il giorno seguente la memoria liturgica della Beata Vergine Addolorata.

Nel pomeriggio infatti è stata celebrata l’Eucarestia dal vice parroco Don Gian Luca Rosati, mentre in serata è stato offerto un concerto di musica sacra con brani, tra i tanti, tratti dallo Stabat Mater ed eseguiti con l’antico organo dal maestro Nicola Procaccini, accompagnato da Anna Roberta Sorbo (soprano) e Ilaria Scarponi (mezzosoprano). Tali iniziative rappresentano ciò che rimane dell’antica festa che un tempo si teneva in questi giorni e comprendeva la solennizzazione di tutto il mese, una processione e la pratica della Via Matris nei sette Venerdì precedenti.

Queste celebrazioni offrono l’occasione di descrivere la presenza dell’aggregazione femminile della Confraternita che ha sede nel medesimo luogo, le cosiddette “Figlie dell’Addolorata” nate con lo scopo di promuovere il culto della Beata Vergine e vivere nella preghiera e nell’impegno cristiano ispirandosi all’esempio di Maria che ha partecipato alla passione di Cristo sulla via del Calvario.

Attualmente le Consorelle presenziano ai momenti di preghiera nel loro oratorio e alle due processioni penitenziali del periodo quaresimale e cioè quella del Cristo Morto, che a Ripatransone vede un concorso di popolo e Confratelli ogni anno veramente ragguardevole, e quella del Venerdì precedente (cosiddetto di “Passione”), atto culminante di un ottavario nel quale la statua della Madonna viene esposta solennemente in Duomo.

Quello che viene portato per le vie della città è un simulacro dell’Addolorata ottocentesco, verosimilmente di scuola napoletana, di cui queste pie donne hanno cura rivestendolo con abiti preziosi differenti a seconda dei momenti liturgici (eccetto il Venerdì Santo per evidenziare i segni del lutto). L’ aggregazione amministra anche il tesoro essendo l’immagine stata omaggiata di ex voto nonché di alcune preziose corone nel corso dei secoli, frutto della devozione dei fedeli come ringraziamento per la protezione ricevuta in vari frangenti, quali epidemie ed episodi bellici.

L’abito delle Consorelle consiste in una lunga cappa nera (con l’effigie dell’Addolorata) che ne copre quasi interamente la persona, mentre sul capo indossano un velo nero di pizzo, al collo, sostenuto da un nastro viola, uno stemma di metallo rappresentante il cuore di Maria trafitto da spade (i cosiddetti “Sette Dolori”).

Ultimamente si sono aggregate alla compagnia anche alcune nuove leve cui va l’augurio di portare un nuovo slancio soprattutto nelle attività caritative oltre che nelle pratiche devozionali.

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