DIOCESI – La povertà è oggi il principale problema del nostro paese. Secondo i dati del rapporto Istat del 2013 sono più di 10 milioni le persone in povertà relativa e 6 milioni in quella assoluta. Per Eurostat un italiano su tre è a rischio povertà. I minori indigenti sono passati da 723 mila a 1 milione e 434 mila. Il rischio di rimanere in condizioni di indigenza nel nostro paese è tra i più alti d’Europa: 32,3% rispetto alla media del 26%. Anche la dispersione scolastica ha subito un impennata, arrivando al 18,2% contro il 13,5% della media europea. Gli homeless sono aumentati: se ne stimano circa 50 mila, soprattutto a nordovest (38,8%). Il 63% delle famiglie ha ridotto la spesa alimentare. Il 40% vive in condizioni di deprivazione materiale; una famiglia su quattro soffre di deprivazione materiale grave. Sul versante occupazionale viviamo una crisi senza precedenti: oltre 3,2 milioni di disoccupati, più del 43% di disoccupazione tra i giovani con punte ben oltre il 50% al sud, 4 milioni di precari. La commissione Ue sull’occupazione «Employment and Social Developments in Europe Review» denuncia come anche il 12% degli occupati non riesce più ad arrivare a fine mese. Solo Romania e Grecia hanno percentuali di working poor più elevate delle nostre.
In un paese così diseguale e precario sono le mafie a trarre grandi benefici: 54 i clan impegnati in attività di riciclaggio e usura. Anche il nostro territorio viene colpito dalla crisi ed usato in maniera criminale per ottenere profitto a discapito della popolazione e delle generazioni che verranno. Sono 93,5 i crimini ogni giorno contro l’ambiente, aumentati del 170% negli ultimi tre anni, come denuncia l’ultimo rapporto sulle ecomafie di Legambiente. La corruzione si sostituisce al rispetto delle regole e della convivenza fondata sulla certezza del diritto, inquinando ulteriormente il clima della nostra democrazia.
E’ per queste ragioni che è stata promossa dal Gruppo Abele, con il sostegno di Libera e l’adesione di oltre 1000 realtà del sociale e del volontariato laico e cattolico, la campagna Miseria Ladra. Attraverso la sua piattaforma e le sue proposte, Miseria Ladra vuole proporre una visione ed un approccio teso a difendere l’interesse generale, contrastando le mafie all’interno di una visione europeista fondata sulla cultura dei diritti e del welfare come elemento di civiltà. Le 10 proposte della campagna intervengono sia su situazione emergenziali e contingenti che vanno affrontate e risolte nell’immediato, come il blocco degli sfratti, sia sulle cause strutturali della povertà e della crisi, attraverso proposte da attuare nel medio e lungo periodo come la rinegoziazione del debito pubblico.
Non c’è più tempo da perdere: occorre rendere illegale la povertà.
La campagna “Miseria ladra” sarà presentata da Giuseppe De Marzo responsabile nazionale della campagna, sabato 11 ottobre 2014 alle ore 18 presso la sala grande della ex 2^ circoscrizione in via S. Francesco a Jesi.
Per informazioni ci si può rivolgere ai presidi locali di Libera o su: www.miserialadra.it.