MARCHE – “La Regione Marche è la prima in Italia che approva una legge organica sull’autismo”: lo ha sottolineato, in aula, l’assessore ai Servizi sociali Luigi Viventi, intervenendo nel dibattito sulla proposta “Disposizioni in materia di disturbi dello spettro autistico”, presentata dalla quinta Commissione consiliare e approvata dall’Assemblea legislativa nella seduta di oggi, 7 ottobre 2014.
“Ringrazio la quinta Commissione – ha proseguito Viventi – il cui lavoro di redazione era cominciato ancor prima che io assumessi la delega ai Servizi sociali. Questo testo è il risultato di un attento processo, che ha alla base dieci importanti anni di sperimentazione del settore. Sin dal primo decennio del 2000, infatti, la Regione aveva approvato e messo in pratica un progetto specifico sull’autismo. Ringrazio quindi anche il servizio regionale, che ha garantito assistenza e continuità nella formulazione del testo finale e tutti i soggetti portatori di interesse, nonché i tecnici, che hanno partecipato assiduamente ai tavoli di lavoro, apportando competenze, conoscenze e progettualità”.
La legge – si spiega nella relazione illustrativa – “ha la finalità principale di promuovere condizioni di benessere e di inclusione sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico. In particolare, attraverso una rete integrata di servizi, garantisce percorsi diagnostici, terapeutici, riabilitativi e assistenziali per la presa in carico di minori e adulti con disturbi dello spettro autistico. Inoltre, persegue l’integrazione sociale, scolastica e lavorativa di tali soggetti, riconoscendo il ruolo determinante della famiglia quale parte attiva nella elaborazione e attuazione del progetto globale di vita”. Non esiste attualmente un dato certo sul numero dei soggetti con disturbi dello spettro autistico a livello regionale. Secondo i dati in possesso della Regione Marche ed elaborati dal Centro regionale di ricerca e documentazione sulle disabilità, sono 218 i ragazzi che, nel 2013, hanno usufruito di almeno un intervento previsto dalla Legge regionale 18/96 (assistenza domiciliare ed educativa, progetti di integrazione e socializzazione presso i centri sociali di aggregazione, trasporto, frequenza dei Cser, integrazione scolastica e lavorativa e attività per l’integrazione sociale). A questi vanno aggiunti gli adulti e i pazienti affetti da più patologie. “La legge approvata oggi – ha concluso l’assessore – servirà anche a censire, in modo preciso, quante persone soffrono di questo disturbo, consentendo così un’adeguata programmazione dei fondi e delle strategie e garantendo, in questo modo, l’esercizio concreto del diritto alla salute”.
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