DIOCESI – Nella mattinata di Venerdì 10 Ottobre, il vescovo Carlo Bresciani si è recato al porto di San Benedetto del Tronto per incontrare i pescatori che qui lavorano. Ad accompagnarlo, don Giuseppe Giudici, direttore dell’Ufficio di Apostolato del Mare, la cui presenza sulla banchina del porto è ormai divenuta una costante.
Il Vescovo ha desiderato cogliere l’occasione di un incontro semplice e personale con i tanti lavoratori del mare che abitano il porto nella mattina di un giorno feriale, fermandosi a parlare con loro nei pressi delle barche su cui lavorano, per conoscere le loro storie e le problematiche della realtà che vivono. Tra le difficoltà più incombenti da fronteggiare, per i pescatori, l’aumento dei costi di gestione legati al prezzo del carburante e ad una sempre più serrata legislazione a tutela del mare. Il rovescio della medaglia della necessità di custodia e di cura del nostro mare, che però, anche grazie ai provvedimenti per la protezione del pescato, riesce a fornire – non senza fatica – il necessario per vivere.
I pescatori, dapprima sorpresi di vedere il Vescovo aggirarsi nel porto proprio in cerca di loro, interessato alle loro storie e al loro vissuto quotidiano, sono venuti incontro con gioia al suo desiderio di reciproca conoscenza, aprendosi con schiettezza e parlando con assoluta libertà, come si farebbe con uno dei tanti amici che si incontrano sulla banchina. Alla loro meraviglia il Vescovo ha risposto: “Non è poi così strano, il mio primo capo era un pescatore!”
Dai loro discorsi emergeva un vissuto complesso e faticoso, ma mai privo di amore verso un mestiere che richiede dedizione e enorme cura, attenzione ad ogni movimento, ad ogni persona e risorsa sulla barca. “Se non curi le reti ogni settimana,” spiegano i pescatori “se non ripari ogni piccolo strappo, se non rattoppi subito i buchi più grandi, va a finire che un giorno si spezza e perdi tutto il pesce. Una rete, se curata, può durare una vita. Ma se non la curi, dopo solo un mese è tutta rovinata”. Inevitabile pensare in modo simile alla Chiesa. “Io di queste cose non capisco nulla”, ammette candidamente il Vescovo, ma subito si corregge: “mi è affidata un altro tipo di barca.”
La visita del Vescovo è stata molto gradita dai pescatori, che hanno espresso il loro apprezzamento per la vicinanza che, nella sua figura, la Chiesa ha voluto esprimere alla loro realtà, al loro ricchissimo tessuto umano. “In fondo quando sei in mezzo al mare”, ha condiviso un pescatore nel corso della mattinata, “hai bisogno di qualcosa che ti sostenga, a cui aggrapparti con tutte le tue forze. E questo qualcosa lo trovi, assieme, nella fiducia in te stesso e nella fede in Dio. Ma se manca la fede, l’altra – da sola – non basta.”
In conclusione, il Vescovo Carlo ha fatto visita anche alla Capitaneria di Porto, per incontrarne gli ufficiali operanti sul territorio, riconoscendo la grande importanza che il loro servizio riveste nell’ambito del mare. Durante la visita, il Vescovo è stato invitato a visitare la sala operativa della Capitaneria, nella quale gli sono stati illustrati i vari dispositivi di controllo e soccorso dei quali il Corpo si avvale nella sua attività.
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