genovaDi Silvio Grilli direttore “Il Cittadino” (Genova)

Oltre al dolore per la morte del povero Antonio Campanella, oltre al tracollo morale provato da quanti ancora una volta hanno perso i loro beni, comuni a tutti – e a livello di straripamento! – sono la rabbia e l’esecrazione dei genovesi verso la classe politica e amministrativa locale e non solo.
Di fronte, infatti, all’ennesimo straripamento del Bisagno è nuovamente emersa in tutta la sua evidenza l’incapacità dei nostri governanti a far fronte alle loro responsabilità.
Ancora una volta, nei giorni della tragedia, abbiamo assistito alla miserevole, pietosa commedia dello “scaricabarile”, alle giustificazioni più indisponenti e alla codarda diserzione dal fronte del dramma.
Quel che appare chiaro agli occhi di tutti è il fatto che in oltre 40 anni di alluvioni nessuno di loro sia stato capace di porre rimedio a quello che è accaduto e che purtroppo – visto quel che non s’è fatto – ancora potrebbe accadere.
Coloro che hanno l’ambizione o l’ardire di sedere sugli scranni della vita pubblica – ad ogni livello di incarico – è necessario che prima si rendano conto di esserne all’altezza. Altrimenti, se ne restino ai loro mestieri.   
Scuse non ce ne sono più!
 

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