Di Osvaldo Rinaldi da Zenit
Domenica 19 Ottobre verrà beatificato Papa Paolo VI proprio nel giorno in cui si chiude il Sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia. Ricordiamo che il Sinodo dei Vescovi è un organismo consultivo voluto proprio da Paolo VI, subito dopo il Concilio Vaticano II. Quindi è evidente che la scelta di questa data non è stata causale, ma è quasi un ringraziamento a questo illuminato e umile uomo, che ha guidato con fedeltà, dolcezza e fermezza la barca di Pietro in una stagione davvero difficile per la vita della Chiesa.
Il miracolo che porterà Montini all’onore degli altari è stata la guarigione, avvenuta nel 2001 negli Stati Uniti, di un feto che al quinto mese di gravidanza versava in condizioni critiche. La diagnosi medica parlava di un alto rischio di morte di questa creatura umana nel grembo della madre, o di sue possibili gravi malformazioni.
Il medico curante, tra le varie ipotesi, aveva consigliato a questa mamma l’interruzione di gravidanza. Ma questa eroica mamma decise, con grande fede e coraggio, di portare avanti la sua gravidanza. Nel frattempo conobbe una suora italiana che aveva conosciuto personalmente Montini, e le consigliò di chiedere la sua intercessione per la salute del suo figlio nascituro e per la buona riuscita della gravidanza.
Il bambino nacque con parto cesario all’ottavo mese. La salute del bambino, e poi dell’adolescente, è stata monitorata dai medici per dodici anni, fino a quando la consulta medica dela Congregazione delle cause dei santi ha certificato l’inspiegabilità della guarigione.
Il miracolo, che porterà alla beatificazione di Papa Paolo VI, acquista un grande significato, considerando la tenace difesa che Papa Montini ha avuto a favore della vita nascente. La enciclica “Humanae Vitae” ha rappresentato davvero un baluardo a difesa della vita, dichiarando con fermezza la contrarietà della Chiesa ai metodi contraccettivi, all’aborto diretto, alla sterilizzazione perpetua o temporanea sia dell’uomo che della donna, e a tutte le azioni che impediscano la procreazione, sia in previsione dell’atto coniugiale che nel suo compimento.
Questo miracolo sembra voler confermare il grande amore alla vita nascente di questo grande Papa, che ha compreso l’attacco feroce del demonio che cerca in tutte le maniere d’impedire il concepimento e la venuta al mondo di un essere umano fatto ad immagine e somiglianza di Dio. Davanti ad un tempo di grande scoperte tecnologiche, mediche e scientifiche (come sono stati gli anni sessanta e settanta), Papa Montini ha condannato l’uso della scienza per fini di morte e per finalità che ostacolano la vita nascente, perchè il valore della vita è legato, prima di tutto, alla sua sacralità. Egli ha testimoniato alla Chiesa e al mondo intero che la vita va sempre difesa dal suo concepimento sino alla sua morte naturale.
La fede di questa donna e mamma americana, insieme con la testimonianza vivente del suo figlio miracolato, sembrano volerci ricordare l’esistenza di una Chiesa celeste che intercede a favore dei più deboli. Un esercito celeste, invisibile all’occhio umano, ma reale e vivente, che combatte contro le insidie e le seduzioni dello spirito maligno che cerca in tutte le maniere, con la collaborazione dell’incredulità di alcuni uomini, di distruggere tante vite umane, a partire da quelle più indifese.
La beatificazione di un Papa è un segno di sicura speranza per tutta la Chiesa, perchè se lui è stato vicario di Cristo sulla terra, con una vicinanza unica alla volontà divina, egli continua anche dal cielo questa speciale sua vicinanza, attraverso la sua amorevole intercessione a favore di tutto la Chiesa pellegrina e del mondo intero.
Celebre è stato l’appello alle Brigate Rosse per la liberazione dell’onorevole Aldo Moro. Papa Montini ha avuto il coraggio di rivolgersi ai sequestratori, implorandogli con umiltà, di liberare l’ostaggio nello loro mani. La sua partecipazione al funerale dello statista assassinato brutalmente, è stato un evento singolare, segno di vicinanza, compassione e speranza per la sua famiglia e per tutta la nazione italiana.
Ed in ultimo, forse il più importante, è stata la sua infaticabile e illuminata azione pastorale nel traghettare, durante il Concilio Vaticano II, la trasformazione della Chiesa universale. La sua lungimiranza, unita con tanta prudenza e saggezza, hanno permesso la realizzazione di grandi cambiamenti all’interno della Chiesa, senza provocare scismi.
Ricordiamo che da quando è stato indetto il Concilio Ecumenico Vaticano II, era già in atto una ribellione della società intera verso gli insegnamenti della Chiesa. La ribellione dei figli conto i genitori, i divorzi, gli aborti, la libertà sessuale, il femminismo, le lotte di classe, erano tutte rivendicazioni e situazioni che iniziavano ad emergere già durante il pontificato del Santo Papa Giovanni XXIII.
La riforma della Chiesa è stata un rimedio per arginare tutti questi cambiamenti che erano in corso nella società, e nello stesso tempo serviva per annunziare con chiarezza la verità rivelata da Gesù Cristo sull’uomo, sulla vita, sulla famiglia, sul lavoro e sulla custodia del creato.
Questa grande celebrazione, che avrà luogo domenica prossima in piazza San Pietro, aiuterà a riscoprire la grande attualità del pensiero, delle parole, dei gesti di Papa Paolo VI, un uomo che è stato ispirato dallo Spirito Santo che ha guidato sempre fedelmente e umilmente la Chiesa, malgrado le tante opposizioni, attacchi e critiche ricevute da gran parte del società civile e anche da una parte della Chiesa.
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