“Un biglietto per il fratello”. Si chiama così l’iniziativa di solidarietà della pastorale giovanile polacca in preparazione alla Giornata mondiale della gioventù di Cracovia 2016. Aiutare i giovani in difficoltà dell’Est europeo e asiatico, perché possano raggiungere, fra due anni, Cracovia per vivere il grande incontro con il Papa. Perché l’evento sia una vera festa per tutti, proprio secondo l’invito di Francesco che “ha invitato i giovani a diventare missionari di Cristo e ha ricordato che nessuno può essere un missionario senza diventare un discepolo prima”. A testimoniarlo al è Dorota Meriem Abdelmoula, 28 anni, direttrice del progetto di solidarietà e impegnata nell’organizzazione della Gmg come coordinatrice delle relazioni internazionali. “Questo è il nostro obiettivo: lasciare che i giovani scoprano che sono tutti invitati ad essere missionari gli uni agli altri, ma prima aiutarli a sentire la voce di Gesù che li invita a diventare suoi discepoli”.
Per la Polonia. Grande è l’attesa tra i giovani polacchi. “La storia della Gmg mostra che ogni incontro è stato una pietra miliare per la Chiesa del Paese ospitante”. L’evento del 2016 avrà un forte peso spirituale, affidato alla stessa équipe di giovani che gestisce la segreteria organizzativa. Intanto, le 44 diocesi polacche sono in fermento, e non c’è incontro, riunione, evento giovanile in cui non si parli di Gmg. “I giovani con i loro sacerdoti organizzano le ‘Gmg domenicali’ nelle loro parrocchie”, prosegue la responsabile, con testimonianze e momenti di preghiera. Si organizzano laboratori per i volontari e sono iniziati gli incontri con le famiglie che ospiteranno i pellegrini durante “i giorni di pre-Gmg nelle diocesi”. La pastorale giovanile polacca, guidata da don Gzregor Suchodolski, ha inteso coinvolgere proprio le famiglie per l’ospitalità dei pellegrini. “La cosa più importante è che già ora i giovani pregano insieme”, prosegue Abdelmoula, che da Varsavia si è catapultata in un’avventura che la sta portando in giro per tutto il Paese. “È il più grande risveglio che abbia mai visto. Ecco perché insistiamo sul programma di preparazione spirituale”. Per questo, la pastorale giovanile polacca ha puntato sul messaggio delle beatitudini. Nel 2014 nelle diocesi si è riflettuto su “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli”, mentre nel 2015 il tema di preghiera sarà “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”. La Gmg, invece, avrà come motto “Beati i misericordiosi, perché avranno misericordia”.
Coinvolgere i giovani in gran numero. Questa una delle urgenze della Chiesa polacca per il prossimo raduno mondiale. “È attivo un progetto di beneficenza, ‘Bilet DLA Brata’, ‘Un biglietto per il fratello’, che mira a raccogliere fondi per i pellegrini che vorranno venire da 13 Paesi dell’Europa orientale, transcaucasici e delle ex repubbliche sovietiche” (www.biletdlabrata.pl). Il progetto si rivolge ad Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Lituania, Moldavia, Russia, Tagikistan, Turkmenistan, Ucraina e Uzbekistan. Un’idea condivisa anche con il Pontificio Consiglio per i laici, ma che va oltre il fondo di solidarietà già esistente per le Gmg. In sostanza, la Chiesa polacca desidera che siano gli stessi giovani ad attivarsi per i loro coetanei che, specialmente per problemi economici, avrebbero difficoltà a raggiungere la Polonia. “Le risposte che stiamo registrando – racconta Dorota Abdelmoula – sono molto positive. Molti dei nostri giovani ricordano che in passato essi stessi sono stati aiutati a partecipare alla Gmg e ora vogliono fare lo stesso per gli altri. Gli eventi nelle singole diocesi, nelle parrocchie e nelle scuole sono proprio l’occasione per presentare il progetto di beneficenza. È un’azione realizzata totalmente dai giovani e che è già partita in oltre 20 diocesi polacche”. Molte risposte positive provengono anche dalle famiglie, che capiscono come la Gmg sia una grande occasione per tutta la Chiesa, specialmente per i giovani. Molte di loro non solo aiutano il progetto, ma si dichiarano disponibili ad aprire le loro case per i pellegrini.
Est chiama Polonia. “Oggi riceviamo molti messaggi da giovani di diversi Paesi che desiderano partecipare alla prossima Gmg. Ad esempio, riceviamo mail dalla Siberia, dal Kazakistan, dalla Lituania”. Dorota Abdelmoula nota il grande fermento intorno all’organizzazione. “Stime preliminari dall’Ucraina ci dicono che il gruppo di pellegrini provenienti da questo Paese potrebbe superare le 100mila unità se solo i giovani potessero permetterselo”. Per molti di loro – fa capire la responsabile – questa sarebbe la prima possibilità di sentirsi protagonisti nella Chiesa universale. Non si tratta, però, solo di quantità di pellegrini e di numeri, incalza Abdelmoula. “Siamo convinti che anche un piccolo gruppo di giovani ardenti cristiani, con la loro gioia, possa incendiare le comunità locali e diffondere il Vangelo”.
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