Lo ha detto il Papa, che incontrando i membri della Pontificia Accademia delle Scienze ha affidato loro un compito preciso: “Portare avanti il progresso scientifico e il miglioramento delle condizioni di vita della gente, specialmente dei più poveri”.
“Dio e Cristo camminano con noi e sono presenti anche nella natura”, ha ricordato il Pontefice citando il discorso di san Paolo all’Areopago. “Quando leggiamo nella Genesi il racconto della Creazione rischiamo d’immaginare che Dio sia stato un mago, con tanto di bacchetta magica in grado di fare tutte le cose”, le parole del Papa: “Ma non è così. Egli ha creato gli esseri e li ha lasciati sviluppare secondo le leggi interne che Lui ha dato ad ognuno, perché si sviluppassero, perché arrivassero alla propria pienezza. Egli ha dato autonomia agli esseri dell’universo al tempo stesso in cui ha assicurato loro la sua presenza continua, dando l’essere ad ogni realtà”. “E così la creazione è andata avanti per secoli e secoli, millenni e millenni finché è diventata quella che conosciamo oggi, proprio perché Dio non è un demiurgo o un mago, ma il Creatore che dà l’essere a tutti gli enti”, ha spiegato. In questa prospettiva, “l’inizio del mondo non è opera del caos che deve a un altro la sua origine, ma deriva direttamente da un Principio supremo che crea per amore”.