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Crimea, indagini sui casi di gravi violazioni dei diritti umani verificatisi

“Indagini efficaci sui casi di gravi violazioni dei diritti umani verificatisi in Crimea dal febbraio 2014, tra cui i recenti rapimenti, per identificarne i responsabili”, e “misure urgenti” per garantire i diritti delle minoranze, la sicurezza, la libertà di stampa e l’incolumità dei giornalisti. A chiederle è Nils Muižnieks, commissario del Consiglio d’Europa (CdE) per i diritti umani, che ha appena diffuso un report sulla missione effettuata a settembre a Kiev, Mosca e Simferopol, la prima condotta in situ da un’istituzione internazionale dal marzo 2014. Il commissario chiede “più determinazione” nelle indagini sui casi di gravi violazioni dei diritti umani, sulle morti e scomparse di diversi attivisti della società civile, “in linea con i criteri internazionali di indipendenza, completezza e trasparenza”. Da Muižnieks preoccupazione per i gruppi vulnerabili come i tatari della Crimea, gli ucraini etnici e “tutti quelli che hanno rifiutato la cittadinanza russa”, e per “presunti tentativi” di ottenere il controllo sulle chiese di proprietà del patriarcato di Kiev. Ferma condanna per le aggressioni fisiche e le intimidazioni ai giornalisti, e infine richiamo all’obbligo di difendere la libertà dei media e garantire “accesso libero e incondizionato alle organizzazioni internazionali per i diritti umani e umanitari”.

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