GROTTAMMARE – Quarantotto pubblicazioni, edite tra il 1850 e il 1978 , entrano nel patrimonio bibliografico della comunale “Rivosecchi” , arricchendolo di preziose e rare fonti storiche riguardanti la città.
E’ il contenuto della donazione privata che prenderà il nome di Roberto Traini, ragazzo appassionato alla lettura e amante dei libri, scomparso prematuramente in tragiche circostanze.
Questa la volontà del fratello Gianluca che l’amministrazione comunale ha pienamente accolto in una recente delibera di giunta. Lo stesso documento fissa le attività di valorizzazione dell’acquisizione, a partire dalla presentazione pubblica con cerimonia di intitolazione del fondo, che avverrà il 29 novembre, nell’ambito degli eventi programmati per il Gran Tour Cultura Marche, assicurando in questo modo all’operazione visibilità regionale.
La donazione consiste in una miscellanea di testi, anche rari, incentrati sulla storia di Grottammare e su alcuni dei suoi personaggi più illustri, pubblicati nell’arco di oltre un secolo (1850-1978), da autori noti tra i quali lo storico grottammarese Giuseppe Speranza e il figlio parlamentare Alceo Speranza, e lo stesso poeta e letterato grottammarese Mario Rivosecchi, al quale la Biblioteca comunale è intitolata.
Dalle parole dello stesso donatore, l’origine e la natura della collezione: “Questi opuscoli e questi volumi, nonché il manoscritto a firma del Sindaco Fenili del 1881 – spiega Gianluca Traini – , rappresentano infatti il tentativo di realizzare, almeno in parte, una memoria bibliografica e documentaria tangibile e diretta della nostra comunità, che possa essere accessibile in futuro a tutti e in maniera permanente.
La finalità è quindi quella di rendere quotidianamente partecipi gli abitanti di Grottammare della storia della loro cittadina e, inoltre, di far conoscere loro le opere e gli scritti più significativi di alcuni concittadini che si sono particolarmente distinti nei loro ambiti di attività: dallo storico Giuseppe Speranza, autore di una straordinaria Guida di Grottammare, ma anche di una monumentale opera sul Piceno in età romana e di un fondamentale studio sul giurista Alberico Gentili, a suo figlio Alceo, politico più volte eletto in Parlamento e che ha svolto un ruolo di primo piano nel dibattito pubblico nazionale di inizio Novecento, fino ad arrivare al poeta e critico d’arte Mario Rivosecchi, primo scopritore del talento di Pericle Fazzini e di tanti altri artisti locali e non, e a cui è stata giustamente intitolata, quale maggiore letterato espresso da Grottammare nel secolo scorso, la stessa Biblioteca Comunale nel 2008”.
“Si tratta di una donazione unica e preziosissima – sostiene il sindaco Enrico Piergallini -. Il fondo Traini rappresenta le radici culturali della città, proponendo i documenti storici e artistici che hanno fondato la nostra memoria collettiva e consentono ancora di raccontare le vicende grottammaresi”.