“Chiudere Mare Nostrum vuol dire che oggi l’Italia, con la complicità dell’Europa, volta le spalle ai drammi della Siria, della Libia, del Nord Africa e di tutti i Paesi da cui i migranti fuggono”.
Così il direttore dei Progetti del Centro Astalli, Berardino Guarino, ha commentato la decisione del Governo italiano di porre fine all’operazione Mare Nostrum. Guarino è intervenuto nel corso dell’incontro organizzato a Roma da diverse organizzazioni sociali italiane con l’obiettivo di lanciare un appello alle istituzioni affinché l’operazione Mare Nostrum non venga chiusa. “Proseguire questa operazione – ha affermato – è la scelta responsabile che oggi l’Italia deve compiere per dimostrare nei fatti che la salvaguardia di ogni vita umana è il primo dovere di uno Stato che voglia definirsi civile e democratico”. All’incontro era presente anche il responsabile del Dipartimento politiche migratorie della Uil, Giuseppe Casucci. “Il Governo – ha dichiarato Casucci – deve rafforzare la pressione politica nei confronti dei partner europei affinché contribuiscano a mantenere viva l’operazione Mare Nostrum sostenendola anche economicamente”. Sul programma europeo Triton, che prenderà il posto di Mare Nostrum, Casucci ha affermato: “Ha obiettivi diversi, perché opererà solo in prossimità delle acque territoriali italiane svolgendo un’operazione non di soccorso ma di controllo”.
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