SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un’attività missionaria ispirata a Padre Matteo Ricci. Concittadino del Gesuita e Servo di Dio maceratese è Don Alberto Forconi, sacerdote della Parrocchia di Santa Croce, ubicata ad ovest della città marchigiana.
Don Alberto è una delle principali personalità missionarie a livello marchigiano e nazionale. L’area sudamericana è stata al centro delle sue attività, in modo particolare Perù e Argentina, quest ultimo Paese d’origine del nostro Papa Francesco.
Due nazioni che nonostante situazioni non agevoli, godono di altrettante tradizioni della nostra religione uniche al mondo che si svolgono nel mese di ottobre: da una parte il pellegrinaggio al santuario della Madonna di Lujan, ubicato a 60 chilometri dalla capitale argentina Buenos Aires, dall’altra il “Senor de los milagros”, che caratterizza la comunità peruviana e anche quella diocesana con una festa che ogni anno si svolge a Grottammare.
Di questo e delle problematiche delle aree più povere del mondo si è soffermato Don Alberto che è stato testimone della riunione del Centro Missionario Diocesano svoltasi presso la sede di Via Pizzi a San Benedetto del Tronto nella serata del 30 ottobre e che ha visto vari rappresentanti di realtà missionarie della Diocesi sambenedettese.
L’incontro è stato anche un occasione per far conoscere al sacerdote maceratese l’operato del nostro centro, basatosi sul decreto ad Gentes.
Don Nicola Spinozzi, Parroco di Santa Maria Assunta a Cossignano e Direttore del centro, si è soffermato sulle veglie, e soprattutto sulla testimonianza missionaria all’interno delle Parrocchie della nostra chiesa Truentina.
Inoltre è stata ribadita anche l’importanza che i giovani devono rivestire in ambito missionario, nonché un termine tutt’altro che scontato: “uscita”.
“Uscita cristiana o missionaria vuol dire che gli apostoli quando hanno ricevuto lo Spirito Santo sono usciti, non sono rimasti nel Cenacolo ma sono usciti. E con il passare degli anni e dei secoli, questa uscita degli apostoli ha portato ad esempio la fede da noi. Adesso, noi che abbiamo questo tesoro lo dobbiamo portare fuori come fecero gli apostoli. E’ quello che è successo nei secoli passati, con i grandi missionari come Padre Matteo Ricci”, così ha parlato Don Alberto Forconi ai nostri microfoni.