Tiziana Tobaldi
ASSISI – In quest’ultimo anno un complesso intervento di restauro ha riportato gli affreschi al loro aspetto seicentesco.
I lavori sono stati presentati in una cerimonia ufficiale nella Sala della Conciliazione del Palazzo municipale di Assisi, sono stati resi possibili grazie alla sensibilità del Consolato della Federazione Russa di Ancona e alla generosità del cittadino russo Sergey Matvienko, che ha finanziato l’intera opera.
Oltre sessanta personalità laiche e religiose, fra cui gli Ambasciatori di Russia e della Repubblica Armena, Vescovi del clero ortodosso e cattolico, discendenti dell’Imperatore Costantino Il Grande (IV secolo d.C.), hanno partecipato a questo «momento di alta dimensione europea in cui viene dato respiro alla storia. – ha detto nel suo saluto il sindaco di Assisi Claudio Ricci – Questo luogo di accoglienza, con gli strumenti del dialogo dell’arte, ci consegna bellezza, cultura e una nuova economia del noi. È l’occasione per la riscoperta storico-culturale della casa natale di San Francesco, dove nacquero i suoi sogni e delle sue speranze e dove lui diventò un cavaliere della dignità capace di portare dignità all’altro.» Il Console Onorario della Federazione Russa di Ancona Armando Ginesi ha ringraziato Sergey Matvienko al quale «si deve questo miracolo del restauro; l’uomo che solo per spirito di fede e per munifica generosità, senza ricevere alcun beneficio, ha interamente finanziato il recupero dell’interno dell’edificio sacro. Uomo d’affari di successo, imprenditore di grande levatura, figlio della terza carica della Federazione Russa Valentina Metvienko, ha chiesto di poter avere, come omaggio per il suo intervento, un saio francescano.»
Padre Francesco De Lazzari, superiore della Comunità Francescana di Chiesa Nuova di Assisi, ha ripercorso tutte le tappe del lavoro svolto: «Fin dal primo incontro con il console Ginesi, il 12 giugno 2013, ho capito che stava accadendo qualcosa di incredibile: la sua risposta al mio desiderio di veder restaurata la chiesa è stata “non prometto niente”, mentre fino ad allora avevo solo avuto promesse non mantenute».
Lo storico evento è stato possibile grazie alla collaborazione piena ed entusiasta di tutti coloro che si sono impegnati, a vario titolo, sotto il coordinamento del dirigente della segreteria Consolare russa di Ancona Renato Barchiesi.
A ripercorrere le fasi del restauro è stata la dott.ssa Maria Brucato, Sopraintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria che, con sussidi fotografici, ne ha presentato l’evoluzione. «Abbiamo iniziato dalle volte delle piccole cappelle all’ingresso della chiesa, dove sono stati tolti i finti marmi e ripristinati i dipinti contornati da stucchi bianco e oro. Tra le varie scoperte sono emerse molte figure femminili che potrebbero essere le Virtù cardinali, i busti dei Padri della Chiesa e i compagni di Francesco.» Durante il restauro si è scoperto che gli elementi geometrici della cupola di San Francesco Converso nascondono una superficie completamente affrescata, che diventerà oggetto di una nuova fase di lavori e di studio per storici e studiosi del francescanesimo. Gli ambasciatori della Repubblica Armena –l’Armenia è una delle culle del cristianesimo- presso la Repubblica Italiana e la Santa Sede hanno omaggiato Chiesa Nuova con due pale d’altare appositamente realizzate da artisti, tra cui Narek Avetisyan.
Il vescovo di Assisi Domenico Sorrentino ha mostrato il valore di questa «opera ecumenica che ci permette di vivere un’esperienza di unità. San Francesco ha rigettato l’idolo del denaro e ha voluto una famiglia più vera e autentica, insegnandoci a lasciar spazio ai doni di Dio».
Dopo la cerimonia ufficiale, visita guidata alla Chiesa Nuova. E la città di Assisi, culla del dialogo interreligioso, incarna oggi, ancora di più, lo spirito del Santo: questo incontro fra culture e fedi diverse mostra come l’arte sia una finestra aperta sulla bellezza, capace di educare, attraverso la contemplazione, al mistero e ai valori della vita.
giuseppe miriadi
la rinascita di una opera straordinaria infonde serenità nell'amima