È incandescente la situazione in Nigeria: dopo la proclamazione di un califfato islamico da parte del gruppo islamista Boko Haram nella località di Mubi, nel nord est del paese, nei pressi di Potiskum un attentato suicida contro un corteo sciita ha provocato 30 morti, mentre l’assedio al carcere di Kogi ha consentito a 132 prigionieri di evadere.
A Potiskum, capitale economica di Yobe – uno dei tre Stati dove vige lo stato di emergenza a causa dell’inseurrezione dei fondamentalisti – i fedeli stavano celebrando la festività dell’Ashura quando l’uomo imbottito di esplosivo si è fatto saltare in aria ad una decina di metri dal palazzo dell’Emiro.
Poche ore dopo, si è verificato un violento assalto al carcere della città nordorientale di Kogi, a circa 100 km dalla capitale Abuja. Durante i tumulti, la prigione è stata parzialmente distrutta e 132 prigionieri sono evasi: di questi uno è morto, otto sono stati ricatturati, quattro si sono consegnati. Le autorità accusano forze esterne che avrebbero agito indisturbate per oltre tre ore nella notte di domenica.
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