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Di Silvio Giampieri
DIOCESI – In occasione di quella che viene festeggiata come la serata di Halloween, le parrocchie dell’Annunziata e di Cristo Re di Porto d’Ascoli assieme a quella di Regina Pacis di Monteprandone, accompagnate da Don Pierluigi Bartolomei, Don Gianni Croci e Don Roberto Traini, hanno organizzato un momento di incontro rivolto ai giovani. Si è trattata dell’occasione per far gustare ai ragazzi il piacere di una proposta diversa da quella del cosiddetto “carnevale autunnale in stile horror”.
La cornice dell’evento è stata quella suggestiva del centro storico di Acquaviva Picena, dove il parroco Don Alfredo Rosati si è da subito presentato come un padrone di casa veramente accogliente.
Dopo un momento di ritrovo iniziale e di gioco, per favorire la conoscenza reciproca, è stata proposta una testimonianza del giovane infermiere Andrea Fioravanti che attraverso il racconto di alcune esperienze professionali, vissute nel servizio del 118, ha sollecitato una riflessione su come tenere presente le dinamiche della morte, aiuti a gustare appieno il senso della vita. È seguita poi un’attività che ha coinvolto i ragazzi nel ripensare al tema della propria chiamata alla santità e su come siano stati chiamati (anche con nomignoli) dalle persone loro vicine nel corso della storia personale.
L’animazione fatta dai giovani nella piazza della rocca d’Acquaviva, il loro grande cerchio fatto dai loro visi senza maschere è stato un momento di testimonianza anche per il territorio: la gioia di essere santi è contagiosa! Anche i più piccoli che con la loro mascherata horror si aggiravano per le case “chiedendo”, sono rimasti affascinati dalla gioia di chi invece voleva donare!
Nei saloni parrocchiali poi c’è stato il momento della cena, ben curata dalle cuoche che hanno preparato tutto con grande disponibilità per una buona riuscita della festa.
I seminaristi diocesani nel dopocena hanno dato una loro testimonianza, rispondendo alcune domande di Don Roberto Traini, improvvisatosi intervistatore col suo consueto garbo ed ironia, ed alle curiosità dei giovani. È stato un momento sia di condivisione ma anche di riflessione sui propri cammini essendo le tematiche affatto banali ma utili a suscitare considerazioni profonde.
La serata è proseguita poi con giochi notturni per le vie del paese e nella rocca, che fornisce una ambientazione veramente caratteristica.
ll giorno seguente, festa di tutti i Santi, si è conclusa la loro esperienza di fraternità e festa con la celebrazione Eucaristica, per poi tornare tutti alle proprie famiglie.
Anche quest’anno abbiamo accettato la sfida di non essere solo “contro”, ma da cristiani, di essere anche “costruttori” di un’alternativa possibile e non scadente: la vita in Cristo!
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