DIOCESI – Il vescovo Carlo ha nominato nuovo direttore dell’ufficio per la pastorale sociale, del lavoro e dell’economia Franco Veccia. Ora si tratterà anche di formare una rinnovata equipe di persone, che si rendano disponibili a collaborare in questo servizio alla Chiesa locale.
Il servizio per la pastorale sociale si colloca nell’ambito pastorale della famiglia e del lavoro, in un cammino che solo nella corresponsabilità e nella collaborazione potrà “permettere alla fecondità del Vangelo di portare i suoi frutti per la nostra Chiesa” come scrive il Vescovo Carlo. Un servizio importante quello della pastorale sociale e del lavoro: il presente pone grandi sfide e problematicità nell’ambito del lavoro e quindi anche della famiglia, come ha sottolineato l’ultimo convegno nazionale “Nella precarietà, la speranza. Educare alla speranza in tempo di precarietà le nuove generazioni nella ricerca del lavoro e nel progettare la loro famiglia”. Convegno svoltosi a Salerno lo scorso 24-26 ottobre, che non a caso a visto il convergere di tre commissioni episcopali: laicato, lavoro, famiglia e giovani, perché il tema è di tutta la chiesa. Convegno, a cui Franco Veccia ha partecipato, che ha voluto far conoscere le molteplici azioni che le diocesi italiane offrono come segni di speranza per il Paese, rilanciando impegni concreti in risposta alla sfida che la precarietà porta con sé. Tra i tanti interventi e sollecitazioni,di esperti e responsabili della politica, del lavoro, della economia, delle imprese, dell’Europa, del convegno, nella tavola rotonda sull’impegno delle associazioni, Simona Loperte del Mlac (lavoratori di Azione cattolica) nel quadro delle iniziative formative nel mondo del lavoro, ha ricordato anche quella svolta a San Benedetto.
Un servizio e un impegno cruciali, quindi per ridare speranza e costruire una nuova cultura sociale del lavoro, ricostruendo reti e un tessuto umano che rimetta l’uomo al centro del lavoro, perché come ha detto mons. Sigalini a conclusione del convegno salernitano “In futuro non ci si rimprovererà se abbiamo permesso che venisse abolita o introdotta una legge, se abbiamo inventato o no ammortizzatori, ma di non aver fatto nulla per cambiare la realtà sociale e culturale.”
Il servizio per la pastorale sociale e del lavoro diocesano si muove su queste indicazioni, consapevoli del mandato di papa Francesco “a giocare nella metà del campo avversario”. L’impegno, sostenuto dal vescovo Carlo, è quello di far conoscere e rendere viva la Dottrina Sociale della Chiesa, formando e sensibilizzando intorno ai temi della salvaguardia del creato, del lavoro, della realtà socio-politica attraverso modalità da trovare creativamente, ma anche di mettere in campo azioni concrete di promozione e sostegno al lavoro. E ancora essere presenti nella rete di realtà e strutture del mondo socio-politico, lavorativo e civile, per essere attenti alle scelte che si fanno e agli investimenti attuali, per renderle trasparenti e diventare competenti con quella cultura dell’uomo e del lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale radicato nel Vangelo. Priorità quindi sono state individuate anche per la nostra diocesi, in quelle iniziative che la Chiesa italiana sta portando avanti come gesti concreti di speranza come il Progetto Policoro o il microcredito.
Buon servizio e buon lavoro alla pastorale sociale, del lavoro e dell’economia e al nuovo direttore.
Qui le indicazioni: della pastorale diocesana del lavoro