GROTTAMMARE – Si è conclusa la tradizionale fiera di San Martino a Grottammare, domani pubblicheremo la fotogallery con i volti della fiera.
Due belle giornate quasi estive caratterizzate da un’affluenza notevole di persone provenienti dai vari paesi dell’hinterland.
Mamme con i loro bambini, famiglie, nonni, bambini, tanti ragazzi. Tra i punti forti la caratterizzazione della fiera, i suoi punti dedicati al cibo, i prodotti tipici, olive in salamaoia, al peperoncino, agli marinati, pane con noci, agrumi profumati, spezie, norcineria, formaggi di tutte le qualità tra i prodotti più particolari. Non sono mancati banchi di artigianato e vestiario, anche di qualità.
Tra i punti deboli, il ritrovo sito in zona “parchetto” presso il plesso di Scuola Primaria Giuseppe Speranza. dove giovani ebbri andavano dondolando puzzando di vino.
I fatti di cronaca: tanti giovani hanno rimesso per l’eccessivo uso di alcool, una ragazza è finita anche in ospedale.
Si sono scatenati diversi momenti di tensione tra i ragazzi ebbri sfociati anche in rissa.
Un uomo che lavora nel centro di Grottammare in un bar è stato ricoverato in gravi condizioni in ospedale per la violenza subita diversi giovani ubriachi.
Quasi un raduno che non vorremmo sradicasse lo spirito autentico di San Martino, che non deve Invogliare allo “spirito di vino”, ma restare una festa per famiglie e un’occasione viva, prima dell’approssimarsi del grigio inverno, per ritrovarsi in famiglia e assaporare con semplicità i sapori e i profumi dell’autunno.
Altro punto debole che non si riesce ancora a sradicare è la vendita, in anguste gabbie, di animali vivi stressati, infreddoliti e terrorizzati.
Ciò che in passato non si capiva, vuoi per livello di cultura o di sensibilità, oggI, nel 2014, non è più ammissibile.
Ad ogni buon conto, la fiera è andata bene e siamo contenti che quest’anno la clemenza del clima abbia aiutato lo svolgimento. ” Sono contento- ci ha detto M. – vi ringrazio, vengo dall’Umbria e vado via contento, vi dò appuntamento al prossimo anno, ho venduto bene”. L., cinese, venditrice di abbigliamento, ha detto:” si, ho venduto, ma non tantissimo”. F., venditore di sciarpe:” Grazie, mi avete aiutato a coprire i miei debiti!”. Sembra quindi, sentiti alcuni “campioni”, che i commercianti ambulanti se ne siano andati soddisfatti e questo ci fa piacere.