In alcuni di questi Paesi – ha spiegato il presidente che ha incontrato una delegazione di giornalisti della Federazione italiana settimanali cattolici in Terra Santa in questi giorni per un viaggio promosso dall’8×1000 della Chiesa italiana – la convivenza è difficile e messa a dura prova così come il rispetto dei diritti umani. Il nostro scopo, e quello delle altre scuole e istituti cattolici sparsi in tutto il Medio Oriente, è rinsaldare i legami, valorizzare le tradizioni attraverso la cultura e l’istruzione e fare in modo che le religioni collaborino in questa direzione”. Le tensioni violente che stanno da mesi riaffiorando in modo virulento a Gerusalemme, per Hazboun, possono essere prevenute attraverso “validi processi di formazione delle coscienze e di istruzione delle menti delle nuove generazioni. Il dialogo e la comprensione sono favoriti e sostenuti dall’istruzione e dalla conoscenza in una visione che non può non tenere conto del lavoro capace di dare piena dignità alla persona”. “Aiutare gli studenti ad allargare i loro orizzonti e a migliorare le loro abilità – è stata la conclusione – significa formare una nuova generazione di professionisti capaci e di leader coraggiosi aperti all’incontro e al rispetto del bene comune”.