“In sostanza, il TTIP – affermano i vescovi Ue – ha un effetto specchio sull‘Unione europea e obbliga gli europei a definire in più chiaramente la propria posizione sulla scena mondiale e ad adottare una strategia commerciale e una politica monetaria sostenibile in vista dei prossimi decenni che si annunciano a crescita debole o zero”. Questo è il motivo per cui la Comece ha deciso di elaborare un documento che esprima la presa di posizione dell‘episcopato europei sul TTIP. “Questo documento metterà in evidenza le opportunità e formulerà una serie di domande critiche lasciate in sospeso riguardo al progetto di trattato. Il presente documento sarà reso pubblico e trasmesso ai deputati europei, che saranno chiamati a confermare o meno il Trattato”. Vari e diversi sono stati i punti di vista presentati in questi giorni ai vescovi europei. L‘economista Pierre Defraigne, direttore esecutivo della Fondazione Madariaga, ha presentato le sue riserve sul Trattato e, in particolare, sul dubbio che possa “promuovere la crescita economica e l‘occupazione nei paesi dell‘UE”. Da parte sua, Patrick O‘Sullivan, docente di etica degli affari, ha messo in guardia contro gli attuali indicatori economici, che non riflettono il reale sviluppo umano mentre Brian Mc Feeters, consigliere economico presso l‘Ambasciata degli Stati Uniti verso l‘UE ha richiamato le opportunità economiche che un tale trattato sarebbe per entrambe le sponde dell‘Atlantico. E‘ intervenuto anche padre Joseph Komakoma, segretario generale del Secam, che ha presentato le preoccupazioni dei vescovi africani sul progetto di trattato.