MONTALTO DELLE MARCHE – Il Vescovo Carlo Bresciani sabato 15 ottobre ha presieduto la Santa Messa per i ragazzi del Liceo Classico di Montalto delle Marche.
Durante l’omelia il Vescovo Carlo ha affermato: “Cari ragazzi, Gesù ci dice una cosa che è propria dei cristiani: “ti seguirò ovunque vuoi”, Gesù si propone con le migliori buone intenzioni.
Molti si chiedono “seguire Gesù? Senza condizioni, ovunque” come hanno fatto gli apostoli, che subito lo seguirono.
Il cristiano, è uno che ha scoperto Gesù, che ha capito chi è Gesù.
Lui dice “tu mi vuoi seguire, ma, hai capito bene? Sei sicuro? Guarda che seguire me non è semplicemente camminare sulle nuvole o trovare tutto facile.” Gesù non vuole spaventarci, non è uno che promette e poi ti lascia in panne. Ci vuol dire che dobbiamo anche lasciare, per fare come gli apostoli,” lasciate le barche e seguitemi”, perché Gesù è colui che non si ferma in un posto, ma siccome vuol parlare a tutti del Regno di Dio e quindi vuol bene a tutti, è uno che si mette in cammino.
Quindi dice “guarda che seguire me è un’avventura, devi pagare anche qualcosa se vuoi raggiungere qualcosa di grande”.
Non si è cristiani con la testa, si è cristiani se si segue.
Gesù in questo brano del Vangelo ci presenta le diverse situazioni, “ti seguo ma a condizione…”, “ti seguo ma, aspetta….”, “ti seguo ma, prima…”; noi inseriamo sempre dei “ma”: “si, ma…, si, però…” e poche volte con quel “ma” e “però” capovolgiamo tutto quello che abbiamo detto prima, “si, lo faccio, ma…quando sarò grande”, “si ma…quando avrò raggiunto la laurea”, si dilaziona, ma Gesù dice, che non è così. Perché l’amore non è dilazione, l’amore di Gesù, che è esempio nei nostri confronti, non è “si, ti voglio bene ma, prima aspetto che…”.
Gesù sta dicendo due cose molto importanti, seguire Gesù richiede lasciare qualcosa, non perché Gesù insegni a non amare, ma l’amore ci deve rendere liberi, non liberi dall’amore, ma liberi.
Chi non sa essere libero, non sa amare, ecco perché ci dice di lasciare. Una volta che si è deciso, bisogna continuare per quella strada, ma per decidersi bisogna capire su cosa decido, perché se decido su una cosa sbagliata, rovino la mia vita, occorre saper fare delle scelte su cosa e su chi merita, e per chi merita decidersi. Se resto incerto tutta la vita, è inutile che usi la mia libertà. Gesù dice “se hai capito chi sono io, se ha capito chi è Dio, devi decidere per lui, e devi decidere in maniera definitiva”, non c’è decisione per cui poi si torna indietro. L’indecisione è un’illusione di libertà.
Lui ci dice, “se hai capito chi sono io, deciditi, seguimi, senza condizioni” poi naturalmente, questa è la strada per raggiungere la felicità, questo vale per tutti, realizziamo la nostra libertà, realizziamo la nostra vita se la sappiamo impegnare in modo definitivo. Non so se nella vostra vita futura vi aiuterà, ma posso dirvi che la strada è questa, pensarci bene, per poi decidersi e impegnarsi.
È difficile credere a chi non si gioca fino in fondo, a chi oggi ti dice si, domani chissà se sarà no, come si fa a dargli fiducia.
Bisogna anche rischiare, ma dipende su cosa rischiare, che se rischio su un terreno che non è solido, sicuramente frano.
Un conto è dire “vai”, e ti lascio solo. Un conto è dire “seguimi”, sono con te, Gesù ci dice questo, seguimi sono con te e non ti lascerò solo. Io rischio su Gesù perché so che non mi lascia solo. Questo è il senso della vita, questa è la strada. Io mi auguro che voi camminando su questa strada, incontriate il Signore Gesù e iniziate a camminare con lui”.