Recintare se stessa all’interno di un “microclima ecclesiastico”, invece di aprire le porte ai poveri e agli emarginati. È questa, secondo il Papa, la tentazione che la Chiesa vive in ogni epoca. Ne ha parlato nell’omelia della Messa celebrata oggi a Santa Marta. Lo spunto è il brano evangelico del cieco di Gerico, che cerca la salvezza e al quale si oppone la cerchia dei discepoli di Gesù. “Questa periferia non poteva arrivare al Signore – ha spiegato Francesco – perché questo circolo chiudeva la porta. E questo succede con frequenza, fra noi credenti: quando abbiamo trovato il Signore, senza che noi ce ne accorgiamo, si crea questo microclima ecclesiastico. Non solo i preti, i vescovi, anche i fedeli: ‘Ma noi siamo quelli che stanno col Signore’. E non guardiamo al Signore che ha fame, che ha sete, che è in prigione, che è in ospedale. Quel Signore, nell‘emarginato. E questo clima fa tanto male”. “Quando nella Chiesa i fedeli, i ministri, divengono un gruppo non ecclesiale, ma ‘ecclesiastico’, di privilegio di vicinanza al Signore – ha ammonito il Papa – hanno la tentazione di dimenticare il primo amore, quell’amore tanto bello che tutti noi abbiamo avuto quando il Signore ci ha chiamato, ci ha salvato, ci ha detto: ‘Ma ti voglio tanto bene’. Questa è una tentazione dei discepoli: dimenticare il primo amore, cioè dimenticare anche le periferie”.
C’è poi il terzo gruppo sulla scena: il “popolo semplice”, quello che loda Dio per la guarigione del cieco. “Quante volte – afferma in proposito Papa Francesco – troviamo gente semplice, tante vecchiette che camminano e vanno” anche con sacrificio “a pregare in un santuario della Madonna”. “Non chiedono privilegi, chiedono grazia soltanto”. È il “popolo fedele”, conclude il Papa, quello “che sa seguire il Signore, senza chiedere alcun privilegio”, capace “di perdere tempo con il Signore” e soprattutto di non dimenticare la “Chiesa emarginata” dei bambini, degli ammalati, dei carcerati. “Chiediamo al Signore la grazia che tutti noi, che abbiamo la grazia di essere stati chiamati, mai, mai, mai ci allontaniamo da questa Chiesa”, l’auspicio del Papa: “Mai entriamo in questo microclima dei discepoli ecclesiastici, privilegiati, che si allontanano dalla Chiesa di Dio, che soffre, che chiede salvezza, che chiede fede, che chiede la Parola di Dio. Chiediamo la grazia di essere popolo fedele di Dio, senza chiedere al Signore alcun privilegio, che ci allontani dal popolo di Dio”.