DIOCESI – Pubblichiamo la lettera in cui Suor Alfonsa ci racconta l’incontro con papa Francesco e i festeggiamenti per i suoi 50 anni di vita consacrata.
Suor Alfonsa: “Dio sogna per ognuno di noi un progetto meraviglioso e soprattutto unico, pensandoci come una pedina fondamentale per un più grande progetto di cui Lui stesso è l’artista e il regista e sorprende tutti ! c’è una sola condizione per realizzare tale progetto: è quel SI’ richiesto a ciascuno uomo nella vita e seguito da tantissimi altri senza poterli più contare.
E’ umanamente impossibile!
E’ un cammino fatto di piccoli gesti quotidiani e lunghe meditazioni, che portano a riflettere costantemente sull’agire della vita e a rinnovarti nella dedizione a Lui.
Fare il bilancio della vita, quindi, in occasione del 50° di VITA CONSACRATA è veramente un’impresa complessa; riconosco che Dio è l’unico ad amarmi veramente e senza chiedermi nulla in cambio; quando si incontra Lui nel profondo del cuore è impossibile trattenerlo in una forma egoistica o narcisistica.
Sì, ogni decisione per lui esige determinazione e coraggio per tagliare ciò che ostacola e continuare costantemente la strada intrapresa con Lui.; bisogna fidarsi di Lui, essere consapevoli che ogni scelta porta con sé sentimenti di gioia, di libertà, di pace, di vita, di liberazione, di fallimento, di passione per Lui e per chi ti vive accanto. La vita insomma è sempre un impasto di limiti e di sogni: basta procedere con fede adulta e abbandono filiale a Dio della Misericordia.
I festeggiamenti per tale ricorrenza sono ormai conclusi; dopo la celebrazione della data storica del 9 settembre scorso nella comunità e con tanti amici, ho vissuti altri momenti altrettanto ricchi di particolari emozioni, prima in famiglia a Bologna e poi a Roma nell’ incontro quasi personale con Papa Francesco.
Durante le mie vacanze in famiglia, ho considerato domenica 5 ottobre una data storica e provvidenziale: mentre a Roma si apriva il Sinodo sulla famiglia, io con tutti i miei familiari, circa una quarantina, vivevo una giornata luminosa di affetti e particolarmente motivata per festeggiare il mio 50° di Consacrazione oltre la ricorrenza della prima decade degli incontri annuali dell’intera mia famiglia; tale giornata è un segno molto positivo per tutti, è forte la motivazione per organizzarla nel modo più opportuno e piacevole. Ogni anno, infatti, l’ organizzazione di tale giornata veniva affidata a un figlio con la sua famiglia in ordine di età; poi ai nipoti che si sono mostrati, per la loro giovane età, vivaci e creativi.
Ora sento viva gratitudine a Mons. Testi rettore del Santuario della “Beata Vergine Maria” di San Luca di Bologna di aver potuto festeggiare, Domenica 5 Ottobre, con l’intera mia famiglia che, vive in quella città da decenni, il mio 50° di Vita CONSACRATA nella Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista, fondata dal sacerdote, il Beato Alfonso M. Fusco nel 1878 in Angri (SA); il rettore orgoglioso e con gioia mi ha inserito, ben volentieri, nella celebrazione Eucaristica delle ore 10,30 presieduta da lui stesso e mi ha concesso di poter ringraziare e lodare il Signore pubblicamente del grande dono della chiamata e poter rievocare i motivi essenziali della mia risposta a Lui, mi ha suggerito di dare una breve testimonianza di vita consacrata al popolo di Dio. Avendo ricevuto molto da Gesù, mi sono resa disponibile ed ho testimoniato alla mia famiglia e a tutti presenti la gioia della fede adulta e della fedeltà al Signore.
Con la sua presenza al nostro fianco troveremo sempre l’aiuto necessario per ogni passo e le parole giuste per annunciarlo..
In famiglia, nell’attesa del giorno per recarci a Roma e partecipare all’udienza generale di Papa Francesco, ognuno comunicava gioia e una certa ansia; con un discreto numero di familiari, giovani e meno giovani; eravamo presenti in Piazza San Pietro mercoledì 8 ottobre per ascoltare la parola forte del Papa; a differenza dei miei, a me fu dato un biglietto riservato per il posto sul sagrato per salutare personalmente il Santo Padre; nel cuore avvertivo forte il sentimento dell’incontro con una persona che conquista i cuori, poi, al momento giusto lui, il Papa, stringendomi le mani e fissandomi intensamente con i suoi occhioni penetranti, mi ha donato la ricchezza della sua personale benedizione.
Ringrazio, in modo particolare Papa Francesco per la sua persona ricca di Dio e capace di coinvolgere ogni nella ricerca della verità; riconosco che le vie del Signore sono insondabili, ma in certi momenti sorprende, anzi invita a scorgere i germogli del suo campo e, aver il coraggio di riconoscere la sua generosità e abbondanza di grazia. Egli opera sotto i nostri occhi continuamente e spesso ci rende non solo spettatori delle sue meraviglie ma soprattutto testimoni della sua resurrezione.
Grazie Signore dal profondo del mio cuore”.