GROTTAMMARE – Abbiamo intervistato Loredana Ciarrocchi, giornalista e food blogger www.cibocreativo.com (nella foto da destra Loredana e Francesca).
Loredana da bambina quali erano i tuoi sogni?
Ero una peste. Mia mamma mi diceva sempre “Una ne fai, cento ne pensi”.
Non stavo mai ferma, neppure per mangiare.
Ma i mie giochi preferiti, oltre a giocare a calcio con mio fratello nella strada brecciata, erano far finta di presentare il Tg; rubando gli abiti di mia mamma dall’armadio per essere più credibile, e giocare ore intere con le pentole di mia nonna. Alla fine i mie genitori mi regalarono una nouvelle cuisine gioco (piccola cucina per bambini).
Uno dei regali più belli che abbia mai ricevuto.
In definitiva erano due i mie sogni: fare la cuoca o la giornalista.
Come è nata l’esperienza di Cibo Creativo?
L’esperienza di Cibo Creativo è nata proprio in concomitanza della passione che ho per il cibo.
Per me non è mai stato un peso farlo.
Quando ero piccolina vivevo con i mie nonni, il nucleo familiari era composto da sei persone.
Ho sempre amato preparare loro del cibo, magari stupirli anche con qualche creazione.
Quattro anni fa ho deciso di condividere con tutti voi quello che solitamente preparo a casa. Non è cambiato nulla, solo che anziché trascriverle su un quaderno, le ricette ora potete trovarle in rete.
Ma non sono una chef, ci tengo a dirlo. Quello è un lavoro fatto di ricerca, sacrificio e rinunce. Non mi permetterei mai di fare paragoni simili.
Nella squadra è entrata anche Francesca Poli, come vi organizzate insieme?
Sì. Francesca è entrata circa un anno fa.
Spesso parlavamo di cucina e lei ama fare i dolci. E’ molto brava. Da lì decisi di proporle di scrivere le sue ricette, ovviamente con firma, sul blog.
In realtà non ci organizziamo. Lei fa ciò che più le dà gioia e lo mette in rete. Ovviamente c’è un lavoro duro dietro. Ingredienti, prodotti da reperire, trascrivere le ricette, postarle e metterle in rete. Ma siamo tenaci.
Che significa per voi cucinare?
Per noi cucinare è come camminare su un ponte.
Da una parte c’è la normalità, intesa come azione, quella che compiamo ogni giorno per cucinare. Dall’altra parte, come fosse un arrivo, c’è il piatto che prende vita: sapori, odori, sensazioni.
Che risposta avete avuto dalle persone?
Per ora sembra tutto bene. Speriamo che le ricette piacciano. L’obiettivo è entrare nella casa di tutti ma senza darsi troppe arie.
In alcuni eventi siete usciti anche dal blog e avete offerte delle pietanze dal vivo, come è stato il riscontro?
Abbiamo partecipato alla “Serata al buio” organizzata dal Silvia Del Gran Mastro, Francesco Anzivino e Marcello Sgattoni presso la Pietraia dei Poeti. Abbiamo portato un menù studiato insieme. È stata una bellissima esperienza. E’ soddisfacente vedere gli altri appagati. Un altro progetto importante è la collaborazione con Ama Aquilone e la cooperativa Ama Terra. Ogni settimana ci portano verdure bio che cerchiamo di tramutare in ricette gustose. Il riscontro con le persone è una bella sfida.
State pensando ad altri eventi?
Per altri eventi? Perché no. Visti i periodi, reinventarsi è una buona cosa.