“In occasione della celebrazione annuale della Giornata mondiale della pesca, l‘Apostolato del mare internazionale desidera richiamare l‘attenzione sul settore della pesca, che fornisce lavoro e sussistenza a circa 58,3 milioni di persone, di cui il 37% vi lavora a tempo pieno”: si apre con queste parole il messaggio a firma del card. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti e itineranti, in occasione della Giornata mondiale della pesca che si celebra oggi, venerdì 21 novembre. Dopo aver ricordato l’importanza che tutti gli stati che affacciano sul mare ratifichino la Convenzione sul lavoro nel settore della pesca del 2007, il card. Vegliò sottolinea l’importanza dell’Apostolato del mare nazionale e locale “affinché si rinnovi l’impegno per stabilire una presenza significativa nei porti di pesca e si sviluppino programmi specifici volti a rendere i pescatori e le loro famiglie parte integrante della comunità cristiana locale, dando loro l’opportunità di esprimersi e di presentare le loro esigenze senza essere isolati”. Ricorda poi che mari e oceani “sono sottoposti a una pressione senza precedenti” e che “il 30% degli stock di pesce del mondo sono attualmente sfruttati in eccesso”. Da ultimo esorta le autorità a tutelare le comunità costiere che vivono di pesca perché non si trovino in difficoltà perdendo la propria fonte di sussistenza.