Per la quinta volta consecutiva cresce il no alla pena di morte all’Assemblea generale Onu: 114 stati su 193 hanno votato in Terza Commissione al Palazzo di Vetro a favore della nuova Risoluzione, che è stata co-sponsorizzata da 94 stati membri, il più alto numero mai registrato nella storia dell’Onu. “Il mondo conferma che la pena di morte, se lo è mai stato, è uno strumento di giustizia del passato. E che non c’è giustizia senza vita. Perché la giustizia che uccide smette di essere giustizia. È un passo avanti importante sulla via del rispetto di una soglia più alta dei diritti umani perché la grande parte dei paesi del mondo affermano che la pena di morte non è solo un affare interno ai singoli paesi, ma tocca il rispetto dei diritti umani”, ha dichiarato Mario Marazziti, presidente del Comitato per i diritti umani della Camera dei deputati e membro della task force della Farnesina per promuovere la campagna mondiale contro la pena capitale creata da Federica Mogherini. “È il frutto di un metodo nuovo di lavoro e di sinergia tra governi e le maggiori ong del mondo, con un ruolo intelligente dell’Italia in prima fila”, prosegue Marazziti. Adesso il voto finale dell’Assemblea generale previsto per dicembre: un’occasione per i paesi che ancora hanno la pena di morte nell’ordinamento per decidere una moratoria di legge e un percorso verso l’abolizione.