“Vicinanza ai cittadini, alle associazioni e alle istituzioni locali”, e disponibilità “ad accompagnare e sostenere le nuove sfide con lo spirito di quanti intendono non solo fermarsi alla pur giustificata indignazione civile, ma riprendere con più fermezza e determinazione l’impegno di sempre, per la dignità e il riconoscimento del ruolo di capofila nella lotta all’asbesto, e per il riscatto sociale dell’intera comunità”. Ad esprimerla è il Consiglio presbiterale della diocesi di Casale Monferrato, dopo l’esito della sentenza Eternit. “In un momento di dolore e di indignazione che sta attraversando la città e il territorio monferrino per una decisione ritenuta inspiegabile e inattesa – si legge in una nota – i componenti del Consiglio, pur nel rispetto e senza commentare la decisione che è stata assunta, manifestano il proprio sgomento e la propria delusione”. “In un periodo che si sarebbe dovuto impegnare per offrire un’immagine di Casale sicura e turisticamente positiva, senza dimenticare le bonifiche e l’impegno per la ricerca – lamentano i sacerdoti – si deve invece ritornare a operare per il riconoscimento della giustizia e dell’affermazione del diritto a favore delle vittime”.