“A un anno dal primo tentativo di imporre una strategia lgbt nella scuola, l’Unar ci riprova”: lo sostiene il Forum nazionale delle associazioni familiari che ricorda: “Approfittando della Settimana contro la violenza e la discriminazione a scuola voluta dalla Commissione europea, l’Ufficio antidiscriminazioni razziali insieme al ministero dell’Istruzione propone un seminario sulla ‘Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere 2013-2015’”, ma “l’elaborazione e la gestione del progetto sono state fatte tutte in casa”, coinvolgendo solo “i partner della Rete Re.A.Dy e le associazioni del Gruppo nazionale di lavoro, istituito dall’Unar”. Dunque, un “tentativo di imporre una discriminazione al contrario sono evidenti. Nessun esponente dell’associazionismo di matrice non omosessuale è stato convocato, nessun rappresentante delle famiglie o delle associazioni accreditate presso il Miur ha potuto dare il suo contributo”.
Di qui la richiesta che “l’iniziativa venga sospesa finché non saranno trovati gli spazi e la volontà di confrontarsi con soggetti che possono bilanciare l’esasperazione ideologica con la quale vengono affrontati temi di grande delicatezza e di cui, vale la pena di ricordarlo, la titolarità è tutta dei genitori degli studenti”.
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