Prima di mettere in atto la loro opera devastatrice, i miliziani dello Stato islamico hanno avvertito gli abitanti della zona, suggerendo loro di tenere aperte le finestre per evitare che i vetri fossero infranti dallo spostamento d‘aria. Fonti locali ipotizzano che il convento sia stato abbandonato perché considerato imminente bersaglio dei raid aerei realizzati anche a Mosul dalla coalizione anti-califfato a guida Usa. Al momento non risulta che sia stato danneggiato l‘adiacente monastero di san Giorgio, appartenente all‘ordine antoniano di Sant‘Ormisda dei caldei.