REGIONE MARCHE – Sabato 22 novembre si è tenuta presso la tenuta Boccolini a Sirolo la riunione regionale del “servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica”
Presenti all’incontro: Il Vescovo Emerito Delegato Mons. Gervasio Gestori, Giuliano Vagnoni e Franco Lucadei della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, il direttore dell’Ufficio promozione regionale Don Alberto Pianosi, Don Canaro De Angeli e Domenico Campogliani della diocesi di Urbino, Massimo Stopponi della diocesi di Fabriano – Matelica, Giancarlo Sabbatini e Alfredo Antonelli della diocesi di Jesi, Don Ivan Bellomari e Don Piergiorgio Giorgini della diocesi di Fano, Don Leandro Natolini di Fermo e don Sandro De Angeli dell’Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado.
Negli anni è diminuita visibilmente la raccolta delle offerte nella regione Marche: nel 2013 sono stati raccolti 283.315€ a fronte dei 297.829€ del 2012 e dei 468.930€ del 2007.
Ricordiamo che attraverso i fondi dell’8 per mille si sostengono economicamente i sacerdoti, si realizzano opere di ristrutturazione di strutture già esistenti e di realizzazione di nuove chiese.
Ad aprire la riunione il Vescovo emerito Gervasio Gestori incaricato dalla C.E.M.: “Spesso non c’è la conoscenza del problema, bisogna tornare a far appassionare le persone all’8 per mille.
Nella mia diocesi abbiamo realizzato tante opere, restaurato tante chiese, sostenuto economicamente il clero, tutto grazie alle offerte dei fedeli, ma sopratutto grazie al sostegno dell’8 per mille.
A volte i nostri fratelli preti, vedendo l’accredito dello stipendio alla fine del mese, non si preoccupano di raccogliere le firme.
Bisogna svegliarci. Le possibilità ci sono, potremmo realizzare molto di più.
Il lavoro da fare è ancora tanto, se ripenso al mio episcopato, in 18 anni, forse anche io probabilmente mi sarei dovuto impegnare di più”.
Don Alberto: “Bisogna ritornare ad educare i nostri sacerdoti e i nostri collaboratori parrocchiali. I CUD sono i talloni di Achille del sistema.
In Italia, a diversi milioni di pensionati, è tolta la possibilità di scegliere, noi dobbiamo preoccuparci anche di quelle persone che non possono esercitare il loro diritto.
In ogni diocesi dobbiamo impegnarci di più per realizzare una rete che aiuti a diffondere l’informazione dell’8 per mille, per aiutare a comprenderne l’importanza”.
Si è poi aperta una riflessione con tutti gli intervenuti; riportiamo una frase di Giuliano Vagnoni che sintetizza il dialogo: “Non firmare per l’8 per mille è un peccato di omissione, perché possiamo fare del bene molto semplicemente e velocemente”.
La mattinata si è conclusa con un momento di convivio per tutti i presenti.
0 commenti