Non solo immigrati, disoccupati, emarginati o anziani. Nel nostro paese la povertà oggi ferisce anche la dignità di tanti giovani e di persone un tempo “insospettabili”: gente che magari lavora ma fa fatica ad arrivare con la propria famiglia a fine mese. E tra i nuovi volti di questa indigenza c’è la povertà alimentare. Ecco perché sabato 29 novembre si terrà in tutta Italia la diciottesima edizione della Giornata nazionale della colletta alimentare (Gnca) promossa dalla Fondazione Banco alimentare onlus (www.bancoalimentare.it). Più di 135mila volontari dispiegati in oltre 11mila supermercati inviteranno a donare alimenti a lunga conservazione (olio – alimenti per l’infanzia – pasta – riso – biscotti – sughi – pelati – tonno, carne e legumi in scatola) che verranno distribuiti a 8.898 strutture caritative (mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza) che aiutano oltre 1.950mila persone povere.
Sei milioni di poveri. In soli sette anni, dal 2007 al 2013, in Italia sono più che raddoppiati i cosiddetti “poveri assoluti”. Le persone incapaci di sostenere la spesa minima per alimentazione, casa e vestiti sono passate da 2,4 milioni a 6 milioni. Una vera e propria emergenza che non si può ignorare, segnalata nei mesi scorsi anche dalla relazione sul “Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2012” realizzata dall’Agea (Agenzia governativa per le erogazioni in agricoltura, che si occupa di distribuire risorse stanziate dall’Ue per il contrasto all’indigenza alimentare). Secondo l’Agea, il numero degli indigenti che hanno utilizzato “risorse caritative” nel 2012 è aumentato fino ad arrivare a 3.686.942 persone, il 33% in più rispetto ai 2.763.379 del 2011. Bambini (10%) e anziani (30%) le fasce più a rischio. E i dati riguardano il 2012. Con l’incremento generalizzato della povertà, è verosimile ritenere che da allora questi numeri siano ulteriormente aumentati e siano destinati a crescere ancora.
L’affamato all’angolo della strada. Come più volte ricordato da Papa Francesco, tutti hanno diritto ad avere accesso ad una alimentazione adeguata. E tutti possono fare qualcosa per garantire questo diritto. Dopo il suo energico videomessaggio – il famoso “ruggito” – a sostegno della campagna contro la fame nel mondo lanciata da Caritas internationalis nel dicembre 2013, anche il 20 novembre nel suo intervento alla Fao il Pontefice ha ribadito il dovere di “dar da mangiare agli affamati”, ha osservato che “forse ci siamo preoccupati troppo poco di quanti soffrono la fame”, e ha ammonito: “Mentre si parla di nuovi diritti l’affamato è lì, all’angolo della strada”. Parole che rafforzano le motivazioni del Banco alimentare, come spiega al Sir il presidente Andrea Giussani: “Papa Francesco ci richiama con vigore a dare priorità assoluta a diritti evidenti e quotidiani, ma anche dimenticati. I media e le nostre risorse sono forse più attenti ai cosiddetti ‘nuovi diritti’ mentre il povero, l’affamato all’angolo della strada reclama la possibilità di vivere, di essere persona”, di poter avere “dignità e cittadinanza nella nostra comunità”. “Siamo riconoscenti al Santo Padre – prosegue Giussani – per il suo sguardo sulla realtà, sempre puntuale e carico di proposte operative”. Il Banco, assicura, intende proseguire il proprio impegno, “fiero della sua opera sussidiaria, pur silenziosa e dietro le quinte, a sostegno di migliaia di strutture caritative quotidianamente vicine a queste persone che conoscono una per una”.
Stop allo spreco. Gli alimenti raccolti il 29 novembre (nel 2013 si è trattato di 9.037 tonnellate) andranno a integrare quanto la rete Banco alimentare recupera grazie alla sua attività quotidiana, combattendo lo spreco di cibo, perché uno dei tanti paradossi italiani è anche la presenza di 6 milioni di poveri e, al tempo stesso, di uno spreco alimentare (“cibo rubato ai poveri”, lo ha definito il Papa) calcolato in 49 chili annui procapite. Grazie al suo impegno, nel 2013 il Banco è riuscito a recuperare circa 62mila tonnellate di cibo che altrimenti sarebbe andato distrutto e che ha potuto ridistribuire. Si può contribuire alla colletta alimentare anche acquistando una quota degli scatoloni che serviranno allo stoccaggio del cibo donato nei punti vendita che partecipano all’iniziativa, oppure inviando un Sms solidale o chiamando da rete fissa al 45504 per donare 2 oppure 2,50 euro. Tramite l’hashtag #colletta14 sarà inoltre possibile condividere foto, video e commenti sui diversi momenti della Giornata.